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Il Consiglio comunale di Vasto dice ancora no alle trivelle nell’Adriatico

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immagine di repertorio

Punto nodale del Consiglio comunale di ieri era anche la così semplicemente definita “questione trivelle”. E sì, perché se da una parte si era tutti d’accordo sulla ferma opposizione all’ormai famigerato art. 38 del Decreto Sblocca Italia, secondo quella che il consigliere Massimo Desiati ha definito “posizione vocazionale e consolidata”, dall’altra erano ben tre le mozioni presentate in Aula e inserite all’Ordine del giorno.

La prima era a firma di Davide D’Alessandro che aveva recepito quanto approntato dal Movimento 5 Stelle ed era stata sottoscritta anche da Nicola Del Prete, Mario Della Porta, Andrea Bischia, Massimo Desiati ed Etelwardo Sigismondi; la seconda era stata presentata da Antonio Monteodorisio con il sostegno di Guido Giangiacomo e Massimiliano Montemurro; la terza era la mozione della maggioranza, primo firmatario il capogruppo di Rifondazione comunista Paola Cianci, che nelle sue premesse ha ricostruito dettagliatamente anche quanto fatto finora dall’Amministrazione vastese in toto, tra delibere, mozioni e tribunali.

Dopo i primi scambi di battuta in Aula, dove era inizialmente presente anche il senatore Gianluca Castaldi diretto interessato al documento in discussione alla quale non ha poi assistito visto gli impegni romani e il prolungamento (oltre due ore) del dibattito sull’Asilo Carlo Della Penna, si è subito compreso che difficilmente si sarebbe raggiunto l’accordo per un documento unitario e che ognuna delle parti in causa avrebbe sostenuto il proprio documento. Non sono mancati scambi di accuse con il Pd nell’occhio del ciclone dopo che il deputato vastese Maria Amato, tra l’altro anche consigliere comunale, ha espresso a Montecitorio voto favorevole allo Sblocca Italia.

Una accusa alla quale il consigliere Molino (Pd) ha replicato dicendo che era impossibile per la collega votare altrimenti dal momento che l’articolo sblocca trivelle non era stato derubricato dal Decreto Legge che secondo i democratici rappresenta il documento per il rilancio del Paese e che non poteva non essere approvato.

Dopo quattro ore e mezza di Consiglio comunale, alla fine tutto secondo pronostico: bocciata la mozione di D’Alessandro perché nelle sue premesse chiedeva di ritirare lo Sblocca Italia in toto; astensione della maggioranza e, dunque, approvazione  di quella presentata da Monteodorisio che era assimilabile in quella dello stesso centrosinistra; approvazione all’unanimità della mozione presentata dalla maggioranza.

Per l’ennesima volta, dunque, il Comune di Vasto si pronuncia contro le trivelle nell’Adriatico e non solo. Una posizione che difficilmente sortirà effetti sul Decreto disegnato dal Governo Renzi. Si spera, però, che almeno si possa agire sul ripristino delle distanze dalla costa per le attività di ricerca e coltivazione degli  idrocarburi, magari provando a  riportarle alle 12 miglia stabilite dal Decreto Prestigiacomo se non a spingerle più in là fino alle 18 miglia. Forse è proprio questo l’unico margine di trattativa ancora rimasto e sul quale speriamo almeno che i parlamentari abruzzesi in toto riescano a trovare una convergenza, altrimenti oltre al danno la beffa. Ecco, comunque, le richieste del documento approvato con voto unanime:

…SI DELIBERA DI CHIEDERE

al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi di evitare l’inserimento dei nostri territori nel Piano Energetico previsto dall’art. 38 del Decreto Legge “Sblocca-Italia”;

ai rappresentanti delle istituzioni abruzzesi, ad ogni livello, un impegno per modificare il suddetto articolo;

al Governatore della Regione Abruzzo, Dott. Luciano D’Alfonso, di chiedere al Governo e al Relatore del decreto legge Sblocca Italia di abrogare l’articolo 38 del D.L. n.133/2014, e, in caso di conversione in legge del decreto, di procedere all’impugnazione di detto articolo di fronte alla Corte Costituzionale, previa convocazione urgente del Consiglio regionale per quanto di sua competenza;

al Governatore della Regione Abruzzo di intraprendere ogni azione, anche dinanzi la Corte Costituzionale, al fine di far decadere il provvedimento per manifesta infondatezza;

di impegnare il Sindaco, anche nella sua veste di Presidente Regionale ANCI Abruzzo, a rappresentare in tutte le sedi la contrarietà del nostro Ente nei confronti di quanto disposto dall’art.38 del Decreto Legge “Sblocca-Italia”;

di dichiarare il presente atto immediatamente eseguibile ai sensi dell’ex art. 134 — comma 4, del D.L.vo 267/2000. Copia di tale deliberazione del Consiglio Comunale sarà inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, ai Deputati e Senatori eletti in Abruzzo, al Governatore della Regione Abruzzo, Dott. Luciano D’Alfonso per gli atti conseguenti.

L.S.

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