Sarà la città di Vasto ad ospitare, martedì 9 dicembre a partire dalle ore 10.00, la prestigiosa cerimonia di chiusura delle celebrazioni per il Bicentenario dell’Arma dei Carabinieri, un evento presentato questa mattina alla stampa nella Sala del Gonfalone di Palazzo di Città.
La celebrazione sarà onorata dalla presenza della seconda carica della Repubblica italiana, il presidente del Senato Pietro Grasso, del vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, del Comandante interregionale per l’Italia meridionale dei Carabinieri, il generale di Corpo d’Armata Franco Mottola, del comandante della Legione Carabinieri Abruzzo, il generale di Brigata Claudio Quarta, di S. E. il Prefetto di Chieti Fulvio Rocco De Marinis, dei parlamentari abruzzesi e dei consiglierei regionali.
Sarà una cerimonia molto sentita, alla presenza della Fanfara dei Carabinieri, che si svilupperà nell’area di quella che fino a martedì sarà via Alborato e che prevedrà, come ha spiegato il generale di Divisione a riposo Gianfranco Rastelli, lo scoprimento del Monumento all’Arma rappresentante la Fiamma simbolo dei Carabinieri e delle targhe di intitolazione di 6 tra strade, parcheggi e parchi ad altrettanti uomini eroi dell’Arma.
Si tratta di Salvo D’Acquisto, il cui nome figurerà al posto di Alborato, Chiaffredo Bergia, Sebastiano Preta, Camillo D’Onofrio, Giustino Fusco e Silvino Michetti cui verrà intitolato un parcheggio.
“È una iniziativa partita da tempo e messa in piedi con l’allora comandante Giuseppe Loschiavo, una iniziativa che sta molto a cuore all’Amministrazione comunale e alla città tutta – ha detto il sindaco Luciano Lapenna introducendo l’evento – Con la riqualificazione dell’intero quartiere diamo un grande riconoscimento all’Arma presente nella nostra città dall’Unità d’Italia, una presenza continuata e costante che è la prova di uno Stato che è vicino a noi e ci accompagna quotidianamente nel difficile compito di assicurare la legalità e la sicurezza ai cittadini”.
Il primo cittadino ha sottolineato l’importanza che “in questa iniziativa ci sia anche l’Anci Abruzzo di cui ieri abbiamo avuto in città la riunione del direttivo regionale per stabilire le modalità di partecipazione di tutti i sindaci e dei rappresentanti delle Province per testimoniare la vicinanza reciproca”.
Lapenna ha aggiunto di essere “molto soddisfatto per l’immediata adesione del presidente del Senato che sarà con noi ad onorare l’Arma”. Un ringraziamento, infine, ha voluto dedicarlo al sen. Legnini, al gen. Quarta e all’Amministrazione comunale tutta “per l’impegno e il sostegno all’iniziativa”.
Il generale Claudio Quarta è ormai di casa a Vasto, dove già ha tenuto una lectio magistralis in onore del Bicentenario nella Sala Pinacoteca di Palazzo d’Avalos il 23 maggio scorso. E già allora pose l’accento sulla natura di Forza di Polizia dei Carabinieri e sulla capillarità della presenza dell’Arma anche nei centri più piccoli fin dal 1814, concetti ribaditi anche questa mattina. Quarta ha dedicato un passaggio alla presenza attesa di molti sindaci che “testimonia non solo l’affetto verso il Comune di Vasto, ma è anche un atto di riguardo verso l’Arma a testimonianza di quel senso di prossimità che appartiene alla nostra attività”. Il comandante della Legione Abruzzo ha ribadito con forza che “l’Arma è patrimonio della collettività e tutti i giorni cerchiamo di mantenere forte questo impegno”.
Come fatto nel corso della sua lectio, Quarta ha ricordato il valore dei carabinieri cui verranno intitolate sei zone del quartiere sud di Vasto e la loro appartenenza al territorio soffermandosi in particolare su due nomi che gli sono molto cari, ovvero quello di Salvo D’Acquisto, “l’unico che non ha un forte legame col territorio, ma è un eroe di tale spessore che non poteva mancare”, e Chiaffredo Bergia, che “operò una importante azione contro il brigantaggio nell’entroterra vastese e a cui sono intestate molte caserme in tutte Italia”.
Quarta ha commentato così l’adesione del gen. Mottola all’evento: “è la riprova – ha detto – di una attenzione dell’Arma per questo evento e per la comunità. Un senso di riguardo per una bellissima città, una città importante in cui l’Arma lavora molto bene e con grande impegno”, frase che ha dato il là ad una considerazione breve anche sul comandante di Compagnia magg. Giancarlo Vitiello definito “un bel condottiero che ha un bel carisma”.
È toccato al generale Rastelli spiegare il cerimoniale e i motivi di alcune scelte. “Sarà una cerimonia molto semplice e molto profonda – ha detto – alla quale si è ritenuto di dare una impronta fortemente militare perché si è voluta rappresentare la famiglia dell’Arma unita alla cittadinanza e la militarità appartiene al nostro spirito”.
Proprio per questa scelta si renderanno gli onori alle cariche dello Stato cui seguirà l’alzabandiera, due passaggi obbligati per una cerimonia militare.
Rastelli ha sottolineato come anche la scelti degli interventi non è casuale in quanto “a queste figure i Carabinieri sono legati fin dalla loro origine quando si prestava giuramento dinanzi al popolo (rappresentato dal Senato), alla giustizia (rappresentata dal CSM) e alla legge (rappresentata dai generali). Dopo aver evidenziato come “tutto quello che è stato fatto dal 1860 in poi è stato fatto con la partecipazione e la vicinanza della componente militare in particolare dell’Arma dei Carabinieri “, Rastelli ha chiarito come neanche la scelta del luogo sia casuale, ma si è scelto quell’area “perché è un quartiere nuovo che guarda, dunque, al futuro”.
“L’Arma merita questo riconoscimento da parte della nostra città – ha chiosato Giuseppe Forte, presidente del Consiglio comunale nonché del Comitato organizzatore composto anche dai consiglieri Elio Baccalà e Antonio Monteodorisio – I Carabinieri operano con silenzio e discrezione a difesa delle nostre popolazioni”, ha aggiunto ringraziando il supporto dell’Associazione nazionale Carabinieri rappresentata dai soci Barattucci e Pacitto.
Quest’oggi, intanto, operai al lavoro per erigere il monumento realizzato con pietra della Majella proveniente da una cava di Pacentro (Aq) dall’artista Giuseppe Colangelo.
Luigi Spadaccini
Fotoreportage: Natalfrancesco Litterio