Signora mia, Raffaele Bellafronte può essere anche il più grande compositore del mondo, ma sulla sua vittoria, da me nettamente prevista e anticipata, gravano pesanti sospetti e, ahimé, graveranno pesanti ricorsi. Intanto, c’è uno scandalo che non riguarda affatto Bellafronte, ma l’Amministrazione comunale. Qual è lo scandalo? Il mancato ricorso al Consiglio di Stato. Ma come, l’Amministrazione Lapenna, per bocca del vice Sputore, afferma la regolarità, la trasparenza, la legittimità del bando, si oppone d’ufficio al ricorso di Bellafronte presso il Tar e poi, che fa, desiste? Si arrende? Non ricorre al Consiglio di Stato? Conoscendo diverse sentenze del Consiglio di Stato, ha forse avuto paura di vincere e quindi di far perdere Bellafronte?
A Vasto nessuno ha l’anello al naso. Questo pasticciaccio brutto è stato confezionato dentro il Palazzo. Lei pensa davvero che nominare a presidente di una commissione il dirigente del settore turismo e cultura basti per garantire la regolarità del bando? Intanto, D’Annunzio non è in grado di distinguere il Do dal Re, poi non è soltanto la musica che bisogna valutare per aggiudicare la direzione di un Teatro; senza, peraltro, trascurare la vergognosa intromissione del Partito democratico che, con un comunicato, ha volontariamente o involontariamente esercitato pressione sulla Commissione. Eerola, il vincitore di settembre, è stato scippato e certamente farà ricorso avendo tante frecce al proprio arco. Io, ad essere sincero, analizzando i curricula, non avrei fatto vincere né Bellafronte né Eerola, ma il mio giudizio conta meno di nulla. Ciò che conta è la verità, la pulizia, la correttezza. In questo bando, in questo pasticciaccio brutto confezionato dall’Amministrazione delle banane, non c’è né verità, né pulizia, né correttezza. Viva Vasto, Vasto Viva! E ci metterei anche Amen, perché ci si è serviti persino della benedizione. Senza arrivare, per fortuna, a Papa Francesco. Ma non è detto che non serva al prossimo giro.
Davide D’Alessandro
