Era il 21 gennaio scorso quando un nostro articolo sulla gestione del cimitero di Vasto aveva scatenato l’indignata reazione del sindaco Luciano Lapenna; al di là dei toni che potevano legittimamente non essere piaciuti, venne sollevata una situazione concreta, evidente sia ai cittadini che ce l’hanno segnalata che ai lettori che su Facebook e sul portale hanno confermato che il nostro non era certo un esercizio di fantasia.
Avevamo posto precise domande: “Con quali criteri vengono assegnati i loculi? In quali orari e in che giorni possono essere fatte le tumulazioni? Chi incassa i soldi delle riesumazioni? Esiste un archivio, senza voler tornare indietro negli anni, di quante tumulazioni e riesumazioni sono state effettuate solo nel 2013? Quanti soldi avrebbe dovuto incassare il Comune di Vasto? Quanti ne ha incassati? E le lampadine? Quando non funzionano chi deve cambiarle? Vanno pagate? A chi?”.
Sembrava che l’articolo in questione avesse prodotto i risultati sperati dal momento che il sindaco aveva dato mandato ai dirigenti di avviare un’indagine interna conoscitiva proprio allo scopo di verificare la situazione di gestione del cimitero. Un’iniziativa certamente apprezzabile, i cui risultati, però, a distanza quasi di un anno sono ancora un mistero.
Non ci sarebbe alcuna fretta di conoscere i risultati di questa indagine interna, se nel frattempo le cose al cimitero di Vasto fossero cambiate. Purtroppo le cose non sono cambiate.