Caro Direttore, leggo il nuovo articolo sul cimitero a distanza di un anno e leggo di un’indagine conoscitiva della quale non si… conosce ancora alcunché. Spero che lei non sia ingenuo e, soprattutto, non abbia speranze vere se non quelle giornalisticamente lecite. Con l’imbroglioncello non ci sono speranze. Molti mi chiedono perché continuo a scrivere di Amministrazione delle banane, perché continuo a indicare il sindaco come un imbroglioncello. Mi piacerebbe, se querelato, spiegarlo in Tribunale, dove potrei citare tutta una serie di fatti, a cominciare dal discorso d’insediamento copiato dal sindaco di San Benedetto del Tronto, per dimostrare che di un imbroglioncello si tratta. Badi bene, non di un imbroglione, ma di un imbroglioncello, di uno che mente ancor prima di mentire, di uno che non può essere preso sul serio. E io da tempo ho smesso di prenderlo sul serio. Mi ci diverto, gli offro la banana in Consiglio, ci rido quando ne scrivo perché di serio, nel suo modo di amministrare, non vi è nulla. Purtroppo, di serio, di tremendamente serio, resta il dramma di una città che è andata a finire male, molto male. Ne portano la responsabilità lui e tutti i consiglieri che, con le orecchie basse e la schiena piegata, lo hanno sostenuto. Perché? La risposta è nota a tutti. A Vasto ci conosciamo tutti.
Davide D’Alessandro
