È arrivato in queste ore il si dell’’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione che ha dichiarato, dunque, ammissibili i tre referendum abrogativi delle disposizioni contenute nel decreto legislativo del 2012 sulla riorganizzazione degli Uffici giudiziari.
Le richieste referendarie erano state depositate lo scorso 11 settembre dalle Regioni Basilicata, Puglia, Sicilia, Campania e Abruzzo, dove rischiano la soppressione i tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona.
Si tratta del secondo tentativo dopo la bocciatura per la prima iniziativa “in quanto l’unico quesito presentato in quella occasione non avrebbe consentito al cittadino di esprimere, con il voto, un giudizio diversificato circa le sedi giudiziarie da sopprimere”.
“Ma questa volta la presentazione di tre quesiti precisi e circostanziati – hanno detto il presidente e il vicepresidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza (Pd) e Francesco Mollica (Udc), delegati dell’Assemblea per seguire la procedura referendaria – ha permesso di evitare i rilievi della Cassazione. Ci auguriamo che l’ammissibilità dei referendum spinga il governo e il Parlamento a un’ulteriore riflessione sulla questione, per rivedere le norme oggetto di impugnativa e affrontare con le Regioni e i territori, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, la questione della geografia dei presidi giudiziari, evitando così anche l’ulteriore danno che sarebbe determinato dalla ipotizzata soppressione della Corte d’Appello”