Da diverse settimane ho chiesto a Enzo Marcello le carte per sapere quanti soldi vengono gestiti dalla Protezione civile guidata da Eustachio Frangione. Da diverse settimane ho chiesto ad Annamaria Di Paolo di vedere le autorizzazioni che Raffaele Bellafronte, da dipendente del Conservatorio, deve presentare anno per anno, secondo quanto prevede la Legge, per stipulare contratti e ricevere soldi dal Comune di Vasto. Da diverse settimane ho chiesto a Michele D’Annunzio di vedere le autorizzazioni che Gianni Oliva, da dipendente dell’Università, deve presentare anno per anno, secondo quanto prevede la Legge, per stipulare contratti e ricevere soldi dal Comune di Vasto. L’imbroglioncello dice che dal 2006 ha ripristinato la legalità, ma questi signori non hanno ancora risposto e non hanno fornito alcuna carta. Non so se l’imbroglioncello e la segretaria hanno scritto alla Presidenza del Consiglio invocando il rispetto della privacy, come per l’Elenco dei Tributi, ricevendo in cambio una sonora pernacchia. So che la gravità di questi atteggiamenti sta diventando inaudita e intollerabile. L’Amministrazione delle banane e della cialtroneria deve mettere a disposizione dei consiglieri comunali ogni singolo documento richiesto. Il consigliere, l’ho già scritto, non fa il PM, il poliziotto o il finanziere, ma ha il sacrosanto diritto di vedere e di leggere le carte. L’imbroglioncello, che si sente coperto, protetto e onnipotente, è stato già abbondantemente ridicolizzato e bacchettato dalla Presidenza del Consiglio, dal TAR e dalla Corte dei conti. Finora abbiamo riso, ma non vorrei arrivasse, prima o poi, il momento delle lacrime. Anche ad altri è capitato di sentirsi coperti, protetti e onnipotenti, prima di cadere improvvisamente in disgrazia e di ricevere in dono arance o “Il cacciatore di aquiloni” di Hosseini, per una lettura esaltante, ma in ambiente alquanto scomodo.
Davide D’Alessandro
