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Rapinarono una gioielleria a Francavilla, arrestati

carabinieri-arrestoI Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chieti, ieri sera, a Vieste (FG), in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Chieti, hanno rintracciato e tratto in arresto i due responsabili della rapina perpetrata, lo scorso 3 dicembre 2014, nella gioielleria di Francavilla al Mare. In manette sono finiti HADIOUICH Hechim di 20 anni e RADUANO Franco di 21 anni, entrambi di Vieste e noti alle forze dell’ordine. Le indagini, scattate subito dopo gli eventi, sono state condotte in collaborazione con i Carabinieri della Tenenza di Vieste che hanno fornito un contributo fondamentale all’individuazione dei due rapinatori. I malviventi lo scorso 3 dicembre, fingendosi clienti, erano entrati nella gioielleria “L’Angelo d’oro” ubicata in viale Nettuno e, dopo aver immobilizzato con del nastro adesivo la titolare del negozio, che al momento era sola, si erano impossessati della chiave della cassaforte dalla quale avevano, poi, asportato preziosi per un valore di circa 40mila euro. Subito dopo erano fuggiti a bordo di un’autovettura guidata da un terzo complice, riuscendo a far perdere le loro tracce. L’individuazione dei malviventi è stata possibile attraverso un’accurata attività tecnico-investigativa che si è avvalsa anche di alcune immagini di sistemi di videosorveglianza dislocati nel comune di Francavilla al Mare e recuperate, dagli uomini dell’Arma, con un’attenta analisi delle possibili vie di fuga dei malviventi. Ieri sera i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Chieti e i colleghi della Tenenza di Vieste, dopo aver monitorato per l’intera giornata gli spostamenti dei due malviventi, hanno tratto in arresto il RADUANO nella sua abitazione di Vieste e, successivamente, l’HADIOUICH che, per pura casualità, fin dal mattino si era allontanato dalla sua abitazione per recarsi in una località poco distante da Vieste. Entrambi su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati associati alla casa circondariale di Foggia. Le indagini continuano al fine di individuare il terzo complice rimasto alla guida dell’auto utilizzata per la fuga.

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