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Dalla Legge di stabilità una nuova trappola per gli esposti amianto

onaPer le vittime dell’amianto il Governo Renzi ha preparato una nuova trappola: sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2014 è stata pubblicata la legge di stabilità  datata 23 dicembre 2014 n. 190, (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 29 dicembre 2014),  la quale  ci informa  che le domande per il prepensionamento devono essere presentate entro il 31 gennaio prossimo. Quindi parliamo di tempi strettissimi. Con questo provvedimento il Governo stanzia 45 milioni di euro  “in favore dei comuni di Casale Monferrato e Napoli – Bagnoli” (art. 50)  e con l’art. 115 ha stabilito che “entro il 31.01.2015, gli assicurati all’assicurazione obbligatoria gestita dall’INPS, e dell’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali, gestita dall’INAIL, dipendenti da aziende che hanno collocato tutti i dipendenti in mobilità per cessazione dell’attività lavorativa” «potranno chiedere di essere posti in prepensionamento se hanno ottenuto delle sentenze di riconoscimento del diritto, anche se è stato loro attribuito il coefficiente 1,25 che non è utile per andare in pensione prima». La nostra prima osservazione critica la vogliamo esprimere dicendo che l’amianto come abbiamo da anni denunciato non è presente nei soli due comuni descritti in legge, ma è stato impiegato massicciamente nelle lavorazioni industriali, nelle reti idriche, nelle ferrovie statali, nelle aziende pubbliche e private, sulle navi militari e mercantili, nelle scuole, negli edifici pubblici, insomma milioni di tonnellate sul nostro assetto civile e industriale.

Sempre la legge di stabilità stabilisce che vengono estese le prestazioni del Fondo vittime amianto in favore dei malati di mesotelioma anche per esposizione ambientale e familiare.

Riteniamo molto insufficienti e sperequate tali modifiche. Infatti avevamo chiesto che tutti i lavoratori dovessero essere avviati verso il prepensionamento per amianto, e non solo per coloro che hanno gli stabilimenti in difficoltà e crisi aziendale, ma soprattutto, anche di sopprimere  il termine di decadenza per coloro che non avevano fatto la domanda all’INAIL entro il 15 giugno 2005; di derogare, inoltre, alla Legge Fornero per i lavoratori esposti all’amianto e soprattutto per quelli malati, come per il caso dei lavoratori di Gela, Siracusa, Ragusa, Salerno, dell’Isochimica di Avellino, di Porto Marghera, della Solvay di Rosignano e di tanti altri». Purtroppo il Governo Renzi non ha voluto accogliere le nostre richieste e le ragioni sottostanti. Ci pare in special modo che siamo di fronte a una sorta di inganno, una trappola in quanto : «occorre presentare le domande all’INPS entro il 31 gennaio 2015. Anche le prestazioni del Fondo vittime amianto, pure estese ai malati di mesotelioma per via ambientale e familiare costituiscono una misura insufficiente, perché non vi sono state destinate altre risorse e quindi si ripartiranno tra più vittime quelle inizialmente stanziate per coloro che si erano ammalati per ragioni lavorative, che già erano assai ridotte e portavano a un aumento di poche decine di euro della rendita INAIL». Per queste ragioni  è stato istituito presso l’Osservatorio Nazionale Amianto un servizio di assistenza legale gratuita per coloro che desiderano inoltrare le domande all’INPS e all’INAIL, anche attraverso i responsabili territoriali. Per contatti scrivere una e-mail all’indirizzo: osservatorioamianto@gmail.comoppure  all’indirizzo: avveziobonanni@gmail.com e/o chiamare al numero di telefono  0773/663593. ; oppure per chiarimenti il n. 335/8304686 avv. Bonanni.

Per la città di Vasto può essere contattato il referente territoriale Ivo Menna al numero 331/7644536, mail menna.ivo@virgilio.it.

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