Nemmeno l’inizio della stagione dei saldi invernali è riuscito a far tornare il sorriso agli esercenti della provincia di Chieti, anzi. Sono i dati diffusi dalla Confcommercio a far tremare ancor di più le gambe. Il primo week-end di saldi ha segnato un -30 per cento nel segmento abbigliamento e pelletterie rispetto allo stesso periodo del 2014; a reggere con un +5 per cento è la sola vendita di calzature.
A soffrire particolarmente è il piccolo commercio, come confermano i dati di un sondaggio effettuato dal Confcommercio sui suoi associati, per il quale il week-end appena trascorso è stato davvero grigio con vendite, e incassi, in picchiata nonostante i saldi siano stati anticipati di ben due giorni, ma evidentemente la rincorsa al forte sconto si sta mostrando deleteria per tutto il settore, in particolare per le piccole attività.
Ecco nel dettaglio il quadro delle vendite dell’avvio dei saldi invernali nella provincia teatina:
Abbigliamento e la pelletteria hanno, dunque, fatto registrare il -30% degli incassi. Seguono a ruota gli articoli sportivi (-10%), i prodotti tessili e per la casa (-10%) e l’intimo (-5%). Esce dal coro il comparto delle calzature che, in controtendenza, fa segnare un incremento degli affari del 5% rispetto al 2014. I capi più richiesti dagli utenti restano i capospalla, i piumini, i cappotti e le borse mentre gli scontrini rilasciati nel primo week-end dei saldi si attestano, in media, sui 110 euro.
Per Marisa Tiberio, presidente di Confcommercio Chieti, ”La situazione è difficile perché i saldi hanno perso il loro fascino e, attualmente, rappresentano un altro fardello che pesa come un macigno sui commercianti onesti poiché è sempre più difficile vendere a prezzo pieno la merce di stagione. Le date dei saldi, a partire da quelli estivi, vanno procrastinate di almeno un paio di settimane. Lo faremo presente in tutte le sedi opportune”.