Qualche giorno fa un articolo di una testata locale aveva sollevato la questione della cancellazione di posti auto all’altezza dell’ospedale civile di Vasto e dell’Agenzia delle Entrate da parte di una impresa costruttrice che ha rilevato i terreni in oggetto dalla procedura fallimentare della impresa edile Iacovitti e che su quei terreni intende costruire nuovi fabbricati.
Una posizione che l’avv. Guido Giangiacomo, legale della società Immobiliare Nadia S.r.l. della famiglia Moscato, smentisce con una nota con la quale, anzi, contrattacca parlando di realtà distorta.
“In relazione all’articolo (…) – scrive Giangiacomo – mi corre l’obbligo di smentire quanto riportato dalla stampa a fronte di notizie non corrette riferite dagli interessati, per precisare che la Immobiliare Nadia S.r.l. ha acquistato nella zona dal fallimento Iacovitti oltre 7.000 mq di terreno del quale ben 5.000 destinati dal vigente Piano regolatore a “parcheggio” sul quale, quindi, non è possibile alcuna edificazione; il terreno era già dagli anni ’90 occupato da materiale di risulta a suo tempo ivi depositato dalla impresa Iacovitti, infestato da erbacce e arbusti selvatici, tana di serpenti, ratti e animali randagi ed inaccessibile.
La Immobiliare Nadia srl, subito dopo l’acquisto e su sollecitazione di alcuni confinanti, ha chiesto l’autorizzazione al Comune di Vasto per la bonifica dell’area e, ottenuti i prescritti permessi che sono regolarmente esposti in cantiere, sta provvedendo alla pulizia e alla bonifica dell’area che è pronta a mettere da subito a disposizione della collettività in uso pubblico per 5.000 mq realizzando a sue spese, dopo aver ottenuto l’assenso del Comune di Vasto, oltre 300 posti auto a fronte dei 30 posti precari e temporanei oggi esistenti e che occupano solo una minima parte dell’area interessata.
Peraltro già dai tempi della amministrazione Pietrocola il Comune di Vasto aveva avanzato richiesta di uso temporaneo alla Curatela del fallimento dell’area per realizzare un parcheggio assolutamente necessario in quella zona ma aveva sempre ottenuto risposte negative. Nessuna diminuzione del numero degli attuali parcheggi quindi è prevista anzi verrà proposta la creazione di altri 300 posti auto a servizio della Agenzia delle Entrate e degli utenti dell’Ospedale”.
Fin qui il merito della questione sollevata dalla testata locale, con una parata alla stoccata che anticipa la controstoccata. E sì, perché il legale dell’impresa aggiunge: “Va anche detto che la società Immobiliare Nadia srl è anche proprietaria di due terreni limitrofi per 1.851 mq, aree edificabili nel vigente PRG destinate a Zona B1, che sono stati da qualche anno occupati senza titolo e senza autorizzazione del legittimo proprietario dai condomini confinanti, recintati e protetti da due barre automatiche che oggi sono utilizzate a parcheggio privato per loro uso esclusivo: per tali fatti sono in essere da qualche anno due contenziosi.
Orbene la società Immobiliare Nadia srl ha già proposto e tornerà a proporre ufficialmente nelle sedi competenti nei prossimi giorni ai condomini la risoluzione dei contenziosi a condizione che i due parcheggi siano resi di uso pubblico previa rimozione dei recinti e delle barre e restituiti nel possesso giuridico e di fatto al legittimo proprietario. In tal modo i posti macchina disponibili utilizzabili dai cittadini vastesi diventerebbero 400 e risolverebbero ogni esigenza della zona.
Allora è evidente che la verità è un’altra: i condomini interessati, vedendosi privare di quanto illegittimamente e senza autorizzazione del proprietario da loro occupato da anni, si affannano a distorcere la realtà nel vano tentativo di mantenere illegittimamente il possesso privato ed esclusivo di aree che saranno invece comunque destinate, all’esito dei contenziosi, a parcheggi ad uso pubblico”.
Per Giangiacomo, dunque, i posti auto saranno addirittura aumentati in un’area ripulita e bonificata e arricchiti da una ciliegina sulla torta.
“Peraltro – chios ainfatti il legale – la società Immobiliare Nadia srl si è già attivata ed ha ottenuto le autorizzazioni per provvedere a sue spese a mettere in sicurezza il cosiddetto “palazzetto D’Avalos” pur esso acquistato dal fallimento e si appresta a proporre alle autorità competenti la sua volontà di restaurare a sue spese la “cappella D’Avalos” restituendola gratuitamente in uso ai Vastesi, risolvendo così una volta per tutte le emergenze storiche ivi presenti in conformità alle prescrizioni della Sovrintendenza ai Beni Culturali”.