Stamattina, non so perché, m’è venuta l’idea di contare quante sono le palme morte alla Marina, in particolare quelle sul lungomare e via Dalmazia. L’ho fatto e sono rimasto sbalordito come spesso accade di fronte alla cruda realtà dei numeri: sono oltre 100, 103 per la precisione, cioè la quasi totalità delle piante. Un numero impressionante che giustifica l’immagine greve, triste, sconsolata, degradata che ha preso il posto di quella vacanziera, turistica, allegra, ridente, accattivante , che Vasto offriva sino a qualche anno fa. Come presumo abbiano già fatto in tanti di fronte a questo spettacolo di desolazione e di morte, mi sono chiesto perché l’Amministrazione Comunale rimanga ancora inerte e non senta la necessità di porvi riparo, cominciando a rimuovere gli angoscianti, impressionanti moncherini rimasti refrattari ai pochi ed isolati interventi di rivitalizzazione che hanno avuto soltanto l’ effetto di rinviare soluzioni più’ logiche. Problema di soldi, di mancanza di risorse finanziarie ? Ammesso che il problema sia questo, visto che Lapenna ha preso l’abitudine di giustificare le sue insufficienze ( e inadempienze) piangendo miseria ad ogni pie’ sospinto, mi permetto avanzare al sindaco una modesta proposta che potrebbe forse tornare utile per rimettere a dimora nuove piante ornamentali a Vasto Marina e magari anche fornire l’occasione per studiare e predisporre un organico piano di piantumazione arborea per tutto il litorale. La mia idea muove da una considerazione d’ordine generale e in secondo luogo dalla circostanza che vede oggi operatori turistici e commercianti contrapposti al Comune su regolamento e tassa sulle insegne pubblicitarie. In estrema sintesi, essendo assolutamente convinto che in presenza di difficoltà finanziarie il Comune debba aprirsi al concorso dei privati e ricercare sinergie con essi evitando di “spremerli” con tasse e balzelli, ritengo che l’Amministrazione Comunale potrebbe risolvere il problema delle nuove piantumazioni chiamando a collaborare i cittadini ed in particolare chiedendo agli operatori di versare in un apposito fondo da istituire sul bilancio di previsione 2015 un contributo economico pari a quanto hanno sino a ieri versato per le insegne in attesa che le parti trovino un accordo sulla definizione del nuovo regolamento. Sono convinto che opportunamente orchestrata, con tatto e con disponibilità alla trattativa, il risultato di restituire alla Città un’’immagine turistica piu’ decorosa potrebbe essere a portata di mano.
Invio il testo di questa mia riflessione al sindaco ed ai presidenti dei consorzi degli albergatori e dei commercianti.
Peppino Tagliente