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Incontro ecumenico tra la comunità di San Marco e la Chiesa valdese di Vasto

È stata un’esperienza coinvolgente quella vissuta ieri sera, 22 gennaio 2015, presso il Salone della Parrocchia di S. Marco Evangelista. Un incontro ecumenico tra la comunità di S. Marco e la Chiesa valdese di Vasto per approfondire il testo di Giov. 4, 1-26 su Gesù e la Samaritana e per riconoscersi nella fede cristiana. Relatori sono stati il parroco don Gianni Carozza e il pastore della Chiesa valdese, Luca Spaziani. Don Gianni ha sottolineato, come premessa, l’importanza dell’ascolto costante della Parola di Dio, che diventa sempre “nuova” per il nostro cammino di fede. Per quanto riguarda l’episodio narrato dall’evangelista Giovanni, il parroco ha individuato innanzitutto il filo cristologico in esso contenuto, in quanto a Gesù, nel corso della conversazione con la Samaritana, vengono dati alcuni titoli (giudeo, profeta, Cristo) per giungere, poi, alla splendida affermazione che Gesù attribuisce a se stesso: “Sono io il Messia, io che parlo con te!”.

Riferendosi, quindi, ad altri incontri riportati nel Vecchio Testamento, don Gianni ne ha richiamato le differenze. Nel V.T.  si va al pozzo di sera, l’incontro finisce sempre con il matrimonio, perché è il marito che dà l’acqua. Nell’incontro di Gesù con la Samaritana cambia sia l’ora (è circa mezzogiorno) sia il finale (non c’è alcun matrimonio, perché la donna ha avuto già cinque mariti e quello che ha attualmente non è suo marito). Allora, la domanda di Gesù (“Dammi un po’ d’acqua da bere”) può tradursi così: “Donna, chi è che ti dona l’acqua?”. L’altro tema affrontato dalla Samaritana è quello del Tempio. Su questo argomento Gesù risponde che  “viene un’ora, anzi è già venuta in cui gli uomini adoreranno il Padre guidati  dallo Spirito e dalla verità di Dio”. Ecco, ha concluso don Gianni, la chiave interpetrativa di tutto il racconto giovanneo: la Samaritana è la rappresentante della Samaria che vuole ritrovare il suo vero Dio.

A questo punto ha preso la parola il pastore Luca Spaziani, che ha posto l’accento sul tema centrale del testo dell’evangelista Giovanni, quello dell’acqua di vita nuova che segna il passaggio di ciò che è temporaneo a ciò che è eterno e che si realizza in Gesù, il quale rappresenta l’infinito di Dio nella storia. L’acqua nel V. T. indica la Torà (la Legge) che disseta. Ora nel N.T. si passa ad una nuova acqua, quella dello Spirito. Gesù viene a rompere il culto che divide. Noi siamo superati costantemente da Dio, che prende l’iniziativa. Occorre, allora, ha aggiunto Spaziani, non rimanere legati a ciò che non disseta, ma impegnarci (voi cattolici e noi valdesi), con fatica, per conformarci alla Bibbia, superando ogni contrapposizione storica e adorando Dio “insieme”.

  • Il pubblico 1
  • Il pubblico 2
  • L'intervento del pastore Luca Spaziani
  • L'intervento di don Gianni Carozza
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