Tre giorni di pioggia ininterrotta hanno messo in ginocchio tutto il vastese. Il crollo del muraglione di contenimento di Palazzo d’Avalos è la punta di un iceberg sotto il quale sono tante le situazioni di disagio di un territorio aggredito che non è più in grado di rispondere nei modi naturali alle esigenze che le mutazioni climatiche stanno determinando.
La mano pesante dell’uomo sia a livello di aggressione, appunto, che di noncuranza sta sortendo effetti deleteri nonché situazioni di grave pericolo per l’incolumità delle persone, per il patrimonio artistico prezioso quanto vitale, per l’economia.
Lo stato emergenziale è a livello altissimi tant’è che sono a rischio chiusura la fondovalle Treste e la “vitale “ Trignina, ma è straripato anche il Sinello bloccando la circolazione tra Guilmi e Atessa e invadendo alcuni capannoni della Valsinello. I mezzi del Comune sono intervenuti anche per riaprire la provinciale tra Guilmi, dove stanotte è anche crollata una abitazione per fortuna disabitata, e Carpineto.
Sulla strada di collegamento tra Roccaspinalveti e la fondovalle Treste una caduta massi ha invaso la carreggiata, ma le acque del Treste hanno inghiottito nuovamente la strada ripristinata in buono stato solo un anno fa in località Guardiola di Fraine.
Anche in città a Vasto situazioni di grande disagio, a cominciare da Vasto Marina dove servirebbero dei gommoni, ma anche strade come via via Nicola Bosco per alcuni tratti allagate.
Insomma un bollettino che lascia presagire nulla di buono. Per fortuna nelle prossime ore la pioggia dovrebbe allentare le proprie morse e dare un attimo di fiato per fare anche al conta dei danni che non sono certamente pochi.
