Si è svolto il 20 gennaio il 2° momento dell’iter operativo previsto nel progetto “Uno sguardo sulla realtà: vigilando redimere”, stage predisposto nell’ambito delle attività di Scienze umane per la classe 5^ C del polo liceale Pantini-Pudente. L’iniziativa nasce dalla collaborazione della scuola con la Casa lavoro di Vasto, di recente istituzione: gli studenti del liceo delle Scienze umane sono impegnati in un percorso pluridisciplinare che li porterà ad approfondire le tematiche della marginalità sociale e della necessità dell’intervento rieducativo, in vista del reinserimento sociale degli ex detenuti. L’iter prevede la conoscenza diretta della struttura e degli operatori, la realizzazione di interviste semistrutturate agli ospiti della stessa e attività di cineforum rivolte agli studenti e agli stessi internati.
“Le discipline afferenti alla macroarea delle Scienze umane – ci spiega la prof.ssa Colella Rosina, curatrice del progetto – sono varie e spaziano dalla pedagogia e dalla psicologia alla sociologia, all’antropologia e alla metodologia della ricerca e mirano, oltre che all’acquisizione di concetti teorici e di un lessico specifico, anche alla padronanza di competenze operative che consentano ai ragazzi di effettuare ricerche sociali con la costruzione e l’utilizzo di strumenti tipici dell’indagine sociologica, psicologica e antropologica. Gli stage orientativi e formativi che si allestiscono, in particolare nel triennio dell’indirizzo liceale delle Scienze umane, si muovono proprio in quest’ottica.” L’iniziativa, alla quale gli studenti partecipano con vivo interesse, è un’occasione per favorire anche l’interazione tra istituzione scolastica e territorio, specificatamente con le altre agenzie educative che vi operano.
Il Direttore della Casa lavoro di Vasto, dott. Massimo Di Rienzo, illustrando le motivazioni che hanno spinto a tale forma di collaborazione, ha affermato: “L’iniziativa va nel senso della promozione della legalità e della solidarietà sociale nei confronti dei detenuti, obiettivo che non può perseguirsi senza l’attivo coinvolgimento della Comunità esterna al carcere e che è parte integrante del nostro mandato istituzionale. La collaborazione con il Polo Liceale Pantini-Pudente, che auspichiamo possa proseguire con ulteriori progettualità, ha fornito a tutti un’utile occasione di riflessione e di confronto, nello sforzo collettivo di tradurre il fine costituzionale della “rieducazione del condannato “ (art. 27 Cost.) in forme sempre più concrete ed efficaci.” La dott.ssa Letizia Daniele, dirigente scolastico del polo liceale Pàntini-Pudente, nella stessa ottica, ha sottolineato: “La scuola deve essere aperta al territorio, in tutti i suoi aspetti. Avvicinarsi alle persone che vivono in situazione di deprivazione, sia materiale sia psicologica, può davvero offrire ai nostri studenti spaccati di autenticità e di vera validazione delle conoscenze”. Tutte le competenze che si acquisiscono nell’indirizzo di studi delle Scienze umane tendono “alla costruzione dell’identità personale e delle relazioni umane e sociali”, come recita il Regolamento dei nuovi licei del 2010.