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Appalto OSS, è scontro tra Cisl Funzione pubblica e Asl teatina

logo-asl-2-lanciano-vasto-chietiÈ stata una nota a firma di Gabriele Martelli, della Cisl Funzione pubblica provincia di Chieti, a sollevare perplessità circa la gara d’appalto effettuata dalla Asl Lanciano Vasto Chieti per gli operatori socio-sanitari.

Martelli ci è andato anche giù pesante. “In premessa – scrive – sembra improprio, se non illegittimo, affidare con una gara d’appalto un servizio come l’assistenza diretta al paziente ricoverato in ospedale. L’Oss infatti presta la sua opera alle dirette dipendenze del personale medico e infermieristico del reparto cui è assegnato ed a cui direttamente risponde del suo operato. Il che fa venir meno – scrive Martelli – i requisiti di un appalto di servizi in cui un appaltatore con una propria organizzazione di mezzi assume in totale autonomia e responsabilità la gestione ed il rischio dell’esito del servizio che si rende”.

Il sindacalista punta la lente anche “sul comportamento della Asl di Chieti che quando fa una gara di appalto al massimo ribasso dovrebbe sempre tener presente di stabilire la soglia limite “dignitosa” della retribuzione oraria del personale”.

E invece, spiega ancora Martelli, “purtroppo accade che due lavoratori Oss nello stesso reparto e con gli stessi pazienti vengono retribuiti con stipendi che si differenziano tra di loro di circa 300 euro mensili. Il primo lavora 173 ore/mese, l’altro 156 ore. Uno ha 24 gg. di ferie/anno e l’altro 30 gg, uno non prende premi di produttività a fine anno, l’altro sì e via dicendo, tante sono le sperequazioni. Tutto ciò mortifica le professionalità ed incide sulla dignità umana dei singoli lavoratori. Si determina di fatto la creazione di un lavoratore di serie A ed uno di serie B. E questo è ingiustificabile”.

Il sindacalista analizza proprio i contratti applicati: “quello precedente della coop Azzurra era del settore Commercio e Servizi, quello di oggi applicato dalla coop Servizi Integrati, nuovo vincitore dell’appalto, applica il Ccnl per imprese di pulizia e servizi integrati/multi servizi. Sono entrambi inadeguati, sia sotto il profilo economico, sia per l’attinenza alla sfera sanitaria in quanto all’interno dei contratti non c’è traccia di un riferimento ad un servizio sanitario. Tantomeno nelle declaratorie ed inquadramenti contrattuali si trovano mansioni e qualifiche di ambito tecnico-sanitario riferiti agli Oss”. Inoltre per Martelli “pare capire che oggi con la ditta ci sia una diminuzione delle ore contrattualmente previste rispetto alle ore del vecchio contratto della cooperativa Azzurra.  Per cui potrebbe anche verificarsi una riduzione complessiva della già “ultraleggera” busta paga”.

Accuse, quelle lanciate dalla Cisl soprattutto sulla legittimità dell’appalto, aggiudicata all’associazione temporanea di imprese Sirio Cooperativa Sociale / Aurora Domus Onlus, che trovano la pronta risposta della Asl 2 – Lanciano Vasto Chieti forte di una sentenza del Consiglio di Stato.

“L’Azienda sanitaria locale – scrive la Asl – ottiene conferme definitive e incontestabili sulla correttezza della propria azione amministrativa, proprio mentre tutti si divertono a esprimere libere (e, spesso, superficiali) opinioni sull’operato della stessa Asl (ultima la Cisl Funzione Pubblica con una nota relativa al cosiddetto “appalto Oss”, gli operatori socio-sanitari).

La Terza Sezione del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 619 del 6 febbraio scorso, ha infatti stabilito che la Gara per l’affidamento dei servizi di supporto assistenziale e ausiliariato (ovvero lo stesso “appalto Oss”) va definitivamente aggiudicata all’associazione temporanea di imprese Sirio Cooperativa Sociale / Aurora Domus Onlus, esattamente come la Asl aveva disposto a seguito di una complessa e attenta procedura avviata nel luglio 2011 e rimasta sospesa proprio in attesa del giudizio amministrativo.

Il Consiglio di Stato ha “in parte rigettato e in parte dichiarato inammissibile il ricorso proposto in primo grado da Cooperativa Sociale Azzurra s.p.a.”, altra ditta che aveva partecipato alla gara.

«Mi auguro – afferma il Direttore generale della Asl, Francesco Zavattaro – che questa sentenza aiuti a comprendere che i processi vanno svolti nelle sedi opportune e che i giudizi su questioni di tale complessità vanno espressi non sulla base di opinioni, simpatie o antipatie, ma di norme puntuali che, anche in questo caso, l’Azienda ha rispettato. E non è una nostra opinione, ma è quella del Consiglio di Stato”.

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