“Tutte le funtanelle se so seccate”. Speriamo di no, altrimenti altro che muro di Palazzo d’Avalos! Ce ne andiamo tutti al mare. Non credo che siano in tanti i vastesi che conoscono le gallerie di drenaggio poste a valle della “Città”. Sarebbe stato bello organizzare un giro dentro di queste e penso che lo si potrebbe ancora fare. Se l’acqua non si raccogliesse in questi canali, si disperderebbe nel terreno rendendo ancora più “facile” lo scivolamento verso il mare della collina. In tanti invece conoscono le “cannelle” che convogliano l’acqua drenata verso Fonte Nuova e verso le “peschiere” (e i valloni) poste negli orti che diradano verso il mare. Non sono appariscenti come le 99 della monumentale e famosa fontana aquilana ma il loro “dovere” lo compiono con diligenza. Guai se tutta quest’acqua non sgorgasse da questi tubi. Come per la frana del 56 si creerebbe una pressione tale che spingerebbe a valle ogni elemento che ostruisse il suo deflusso.
Qualora però si riuscisse a recuperare quest’acqua a monte, sarebbe ancora meglio. Anzi, molto meglio. Nel 1899 il vecchio acquedotto (acqua che ora si perde) forniva una produzione di 9 litri di acqua al secondo. Se è vero che l’acqua è una ricchezza, pensate quanta “ricchezza” sprechiamo.
Arch. Francesco Paolo D’Adamo