A Vasto la gente ha paura. Davvero troppi gli episodi di criminalità accaduti in queste ultime settimane. “Vasto è una città a rischio”, dice la dottoressa Giuseppina Di Domizio, suo malgrado al centro del giallo di qualche giorno fa, quando sconosciuti le hanno prima rubato la macchina per poi darla alle fiamme nella zona di Casalbordino. “Metterò subito le telecamere davanti alla farmacia”, dice ancora la dottoressa Di Domizio. Ma l’episodio rimane avvolto nel mistero. E rimanda alla tecnica della staffetta solitamente in uso ai rapinatori di mestiere: per mettere a segno i loro colpi e poi svanire in fretta nel nulla, i banditi rubano un’auto “pulita” puntano l’obiettivo, portano a compimento la missione e si dileguano a bordo di un’altra automobile.
È l’espediente classico a cui gente di malaffare ha fatto ricorso più e più volte per colpire tra Vasto e dintorni. È stato così nella tarda serata del 4 febbraio, quando due banditi hanno svaligiato l’area di servizio Portobello, sulla circonvallazione Istoniense: pistola spianata in faccia ai benzinai, duemila euro arraffati dalla cassa e fuga verso sud, direzione San Salvo: al villaggio Siv, ultima propaggine di Vasto, sulla vecchia provinciale, della Fiat Tipo rubata poco prima era rimasta solo la carcassa. I banditi, infatti, non hanno esitato a bruciarla per non lasciare tracce. Nel caso della Toyota Cruiser bianca della stimata farmacista vastese più di qualcosa, però, non torna: l’ha detto subito, il maggiore Gianfilippo Manconi, comandante dei carabinieri della compagnia di Ortona: tra Casalbordino e il circondario, dove la macchina è stata trovata in fiamme, in località Vidorni, nessuna rapina è stata segnalata, né prima né dopo il furto. Perché, dunque, il ladro l’ha fatto?È stato forse un odioso dispetto, di quelli che da tempo marcano il fenomeno a Vasto o, peggio, un avvertimento di stampo estorsivo? Interrogativi che attendono risposte. Ce n’è un’altra, di domanda, che la dottoressa e i suoi cari si pongono dall’altro ieri: si è trattato forse della vendetta del ladruncolo che, a fine gennaio, è stato messo in fuga dalla proprietaria? E’ stata lei, da casa, richiamata dal rumore, a vedere armeggiare il malvivente sul veicolo, da dove è sparita una carta di credito.
Una carta “oro” con cui, poche ore dopo, un giovane si è presentato dalla ferramenta Sisti in corso Mazzini per far shopping. Solo la presenza di spirito dei titolari, che hanno compreso al volo il maldestro tentativo dell’uomo, ha scongiurato l’illecito utilizzo della tessera. Pochi giorni dopo, martedì scorso, alle 5 del pomeriggio, il furto della vettura. Solo coincidenze? E chi sarà mai la donna dai capelli lunghi e neri vista salire a bordo da alcuni commercianti di corso Plebiscito? “La nostra farmacia è a Vasto da 50 anni – dice la Di Domizio – ma mai, prima d’ora, sapevo cosa fosse la paura. Mi farò più guardinga”. Chissà se del giallo e dei recenti roghi d’auto in via Casetta avranno parlato ieri il procuratore della repubblica, Giampiero Di Florio e il comandante della Legione Abruzzo dei carabinieri.