“Autoporto di San Salvo, si sta perdendo inutilmente del tempo prezioso per una struttura alla mercé di vandali che mostra già segni di degrado”: lo afferma il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, che ha scritto al governatore Luciano D’Alfonso affinché l’Autoporto di San Salvo, già al cento anche di un servizio di Striscia la notizia, diventi una delle priorità dell’agenda del presidente della Regione Abruzzo per un’opera costata circa 33 milioni di euro di soldi pubblici “che resta lì ferma come un grande pachiderma nella zona industriale alla mercé di vandali che in questi anni di abbandono dal completamento della struttura hanno causato danni tali da pregiudicare lo stato funzionale dell’autoporto”.
Il sindaco Di San Salvo ritiene quanto mai urgente che la Regione Abruzzo assumi “l’onere di decisioni importanti e coraggiose per definire il futuro dell’autoporto che così com’è lasciato sembra destinato solo a diventare una cattedrale nel deserto”.
Senza mezzi termini si chiede un percorso nuovo di dialogo con il territorio per quella che dovrebbe essere una struttura funzionale e di sostegno per lo sviluppo del territorio “perché abbiamo il dovere come pubblici amministratori non solo di giustificare come vengano utilizzati i soldi pubblici ma anche di vigilare sulle opere e strutture realizzate e, come in questo caso, inutilizzate”.
Nella sua lettera il sindaco Magnacca ricorda come a metà degli anni Ottanta ha preso il via quello che poi si rivelato il lungo cammino per la realizzazione dell’Autoporto nella zona industriale che nasce con una logica di servizio agli autotrasportatori in una struttura localizzata all’uscita dell’autostrada A 14 Bologna-Taranto.
Mancate scelte della politica di oltre 30 anni hanno frustato l’originario progetto e l’originaria vocazione. Occorre verificare la strategicità dell’opera nell’ambito della logistica del Vastese e della Regione, che ora deve decidere in fretta.
Una scelta che sia conseguente al lavoro di ricerca per individuare un assetto organizzativo del trasporto merci su gomma, a supporto dello sviluppo industriale del Vastese e della provincia di Chieti e del distretto industriale di Termoli.
“L’Autoporto di San Salvo è collocato in una posizione strategica, al centro dei tre grandi agglomerati della Val di Sangro, Vasto e Termoli, dove sono localizzate le più grandi industrie sull’asse Adriatica con infrastrutture di collegamento come l’autostrada A14, la Statale 16 Adriatica, la Statale 650 Fondovalle Trigno, la linea ferroviaria e il porto di Vasto”.
Le richieste del primo cittadino sansalvese, però, si scontrano contro una revisione dell’utilità degli autoporti che molti ritengono concettualemente superati a 30 anni dal loro concepimento. Erano ben quattro gli autoporti realizzati negli ultimi vent’anni in Abruzzo, ovvero Roseto, Castellalto, Avezzano e San Salvo, spesso finiti sotto l’occhio del ciclone per gli investimenti attuati e il fatto che siano stati ultimati (anche solo in parti comunque funzionali) senza mai essere entrati in funzione. Staremo a vedere come la Regione risponderà alla Magnacca, consapevoli che il centro di San Salvo ha probabilmente una posizione davvero strategica. su una cosa il primo cittadino di San Salvo ha davvero ragione, ovvero che comunque qualcosa ci si dovrà fare perché quei 33 milioni di euro (ma cene vorranno ancora qualche centinaia di migliaia per riaprare i danni subiti in questi anni dalla struttura soprattutto oin materia di sicurezza) hanno gravato e non pco sulle tasche degli abruzzesi.