È un primo marzo molto importante per il Partito Democratico abruzzese chiamato a decidere il suo nuovo timoniere che dovrà condurre la barca dopo Silvio Paolucci. Dalle 8.00 alle 20.00, presentando al tessera elettorale e un documento di identità e versando la quota di 2 euro, nelle varie sedi allestite in tutto il territorio abruzzese si potrà votare a scrutinio segreto uno dei quattro candidati alla corsa.
Si parte con Alexandra Coppola, 33 enne originaria di Popoli, vice segretario regionale Pd Abruzzo. Eletta nell’assemblea nazionale è anche componente della Direzione Nazionale del Pd e Assistente parlamentare dell’On. Yoram Gutgeld. Nella lista dei candidati che la sostengono troviamo anche Enrico Tilli, che ha lasciato Progetto per Vasto per tornare a casa madre, Annamargareth Ciccotosto ed Ezio Di Santo, insomma la frangia renziana della città adriatica come dimostra anche la campagna di sponsorizzazione portata avanti da Domenico Molino.
Quindi Marco Rapino, 32enne di Chieti, segretario regionale dei Giovani Democratici Abruzzo e vice segretario vicario del Pd Abruzzo. Rapino è il candidato sostenuto dall’ex coordinatore Silvio Paolucci e in ambito vastese ha certamente le simpatie di Maria Amato che ne ha sponsorizzato al candidatura anche sui social networks. Nella sua lista troviamo il coordinatore cittadino vastese Antonio Del Casale e il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Forte, ma non solo. Vi sono l’ex senatore Tommaso Coletti, il vice-presidente della Provincia di Chieti Antonio Tamburrino, il sindaco di Torino Di Sangro Silvana Priori, l’ex sindaco di Palmoli Roberta Marulli e il sansalvese Luciano Cilli.
Il terzo incomodo porta il nome di Paolo Della Ventura, 44enne di Campobasso ma residente a L’Aquila da 15 anni, dal 2013 è delegato dell’Assemblea nazionale del partito, eletto con la mozione Civati, di cui è stato coordinatore regionale, oltre ad essere componente la segreteria provinciale.
Infine Alessandro Marzoli, avvocato teatino di 32 anni, già Presidente regionale dei Giovani PD Abruzzo e vice presidente del Consiglio comunale a Chieti.
Insomma una gara aperta sulla quale peserà e non poco la scelta di Luciano D’Alfonso e sulla quale si riflette anche la situazione del Pd vastese alle prese da tempo con posizioni diverse ed anche forme di dissenso soprattutto insite in una parte della cosiddetta “vecchia guardia”. Certo è che a leggere i nominativi, si resta basiti di fronte all’incapacità di imporre almeno un candidato dalla Frentania in giù, una situazione che pare ormai cronicizzarsi in tutta vita politica regionale.
Tant’è che Nicolangelo D’Adamo, uomo di spicco proprio di quella vecchia guardia di cui sopra, ha voluto puntare il dito contro questo “disinteresse” verso questo meridione d’Abruzzo scrivendo a chiare lettere:
“Sono votazioni aperte, com’è ormai tradizione del PD, anche a contributi esterni alla cerchia degli iscritti. Ad essi sono richieste, semmai, informazione, documentazione, piena conoscenza dei candidati e dei loro programmi per orientare gli elettori della vasta area che gravita attorno al maggior Partito della Regione. E forse anche opportune informazioni sui criteri di scelta dei candidati nelle liste che affiancano i quattro Leader. E, come iscritto, mi sarei aspettato qui a Vasto, un’assemblea o un dibattito con i candidati, ancorché breve, sul ruolo che il Partito dovrà ricoprire nei prossimi anni e le loro idee in proposito.
Nulla di tutto questo: due giorni addietro mi è arrivato un SMS che recita testualmente: “Domenica 1 marzo, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, p.so la sede del PD Vasto(p\zza del popolo,2) potrai scegliere il futuro segretario regionale del PD Abruzzo. Puoi consultare biografie e programmi dei candidati su www.pdabruzzo.com. Insomma, se proprio ci tieni a conoscere chi voti, vai a leggerti i curricula su internet. Tutto qui: né una telefonata e tanto meno una richiesta di voto, neppure dai candidati locali.
Magari appartengo ad un’altra generazione e continuo ad illudermi che la cosiddetta “base” abbia il dovere, non solo il diritto, di partecipare alla vita attiva del partito che si è scelto. Magari sono permaloso e “pretendo” di essere coinvolto nelle scelte del partito, soprattutto in una votazione così importante (io la ritengo tale). Magari sono vanitoso e non mi va di fare il “figurante”, come ama dire PL Bersani. O magari ho semplicemente torto io e la vita di partito oggi è intesa diversamente che in passato. Perciò non mi resta che adeguarmi o rinunciare a votare e denunciare tanta soperchieria, pressappochismo ed arroganza agli organi regionali del Partito (presumo che non siano stati loro a scegliere questo tipo di “campagna elettorale”, ma il circolo vastese del PD), alla segreteria nazionale e all’opinione pubblica”.
Ed ecco allora che il primo impegno che si dovrebbe chiedere al nuovo segretario è proprio quello di provare a ricucire le diverse anime territoriali, a mostrare una presenza costante e lineare in tutta la regione di chi il partito dovrà traghettare nel futuro prossimo che vedrà impegni importanti, non ultime le elezioni a Chieti quest’anno e a Vasto l’anno prossimo.
Questo, comunque, l’elenco dei seggi nel vastese:
- VASTO: sede del Pd in piazza del Popolo;
- SAN SALVO: sede del Pd in via delle Rose;
- CASALBORDINO: sede del Pd in via S. Antonio Abate;
- CUPELLO: sala consiliare del Municipio in corso Mazzini;
- MONTEODORISIO: sede del Pd in via Roma;
- GISSI: sede del Pd in corso V. Emanuele;
- SCERNI: sede del Pd in coro L. Umile;
- DOGLIOLA: sede del Pd in corso Cavour;
- LENTELLA: sede del Pd in via S. Antonio;
- PALMOLI: ex biblioteca comunale in via Giovanni XXIII;
- POLLUTRI: ex chiesa dell’Assunta in via Madonna del Piano;
- TORINO DI SANGRO: sala polivalente in via D. Priori;
- TORREBRUNA: locale pubblico in via Roma;
- VILLALFONSINA: sede del Pd in corso del Popolo.