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Parte il Microcredito targato Movimento 5 Stelle. Nel fondo 480 mila euro devoluti dai parlamentari abruzzesi

Questa settimana ha costituito un nuovo importante momento nel percorso politico del Movimento 5 Stelle. Infatti, ha avuto avvio il programma di “Microcredito” finanziato con i tagli agli stipendi degli eletti del Movimento che hanno fruttato un monte di denaro di oltre 10 milioni di euro raccolti attraverso il secondo e il terzo Restitution Day. Il fondo, che sarà istituito preso il ministero dello Sviluppo economico, sarà utilizzato per finanziare le PMI già esistenti o da costituire, che potranno richiedere un contributo di 25 mila euro.

È stato Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati, a spiegare il funzionamento del Microcredito “grillino” che garantirà finanziamenti a tassi bassissimi che dovranno essere restituiti ratealmente, a partire dal terzo mese, per poter finanziare altre imprese. Secondo le stime si potranno aiutare 40 imprese al mese e per accedervi, come ha spiegato lo stesso Di Maio a Il Fatto quotidiano, bisogna seguire tre step: “bisogna recarsi nell’ufficio più vicino di consulenti del lavoro perché con loro abbiamo attivato una partnership gratuita. A questo punto c’è il passaggio ad un intermediario, possono essere le Poste o un istituto di credito, per accedere a un fondo che non chiede garanzie reali. Una volta presentate le carte e approvato il progetto, trascorrono 10 giorni per avere il finanziamento”.

Nel fondo è finito anche il contributo dei cinque parlamentari abruzzesi del Movimento 5 Stelle, ovvero Gianluca Castaldi, Andrea Colletti, Daniele Del Grosso, Gianluca Vacca, Enza Blundo, che in due tranches, l’una da 133 mila euro e la seconda da 350 mila euro, hanno riversato nel fondo ben 480 mila euro.

“E’ il risultato del taglio degli stipendi che serviranno per il microcredito, per combattere la disoccupazione e per accrescere il tessuto delle piccole imprese, vera ricchezza di questo Paese – hanno commentato i parlamentari del M5S – Non era mai successo in Italia e nella nostra regione”. “Gli abruzzesi – hanno chiosato – finalmente potranno essere orgogliosi dei propri rappresentanti nelle istituzioni”.

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