Ieri sera l’associazione teatrale Principe De Curtis ha replicato lo spettacolo L’Onestà è nu prevet marjuol’ . La storia del finto prete Don Mimì che ruba ai ricchi per dare ai poveri ha molto appassionato e divertito il pubblico, che spesso partecipava alla performance, facendo coro agli attori sui finali delle battute comiche che tornavano più frequentemente nel corso della rappresentazione. Una delle trovate migliori del testo della commedia scritta da Biagio Santoro, infatti, è stata proprio la scelta d’insistere sulla ripetizione delle battute più divertenti, come quella sulla minaccia della prigionia “a pane e acqua e qualche volta solo acqua” fatta a Ortenzio, il capo della famiglia napoletana all’interno della quale arriva Don Mimì. Un’altra grande trovata comica è stata quella di rendere buffa la figura di una delle protagoniste rendendo comica la sua parlata, grazie a frequenti “storpiature verbali”: si tratta di Flora, moglie di Ortenzio, che, pur essendo convinta di utilizzare un linguaggio forbito, spesso sbagliava a pronunciare le parole più difficili, incorrendo nella correzione del marito e della figlia. Tali errori hanno suscitato l’ilarità del pubblico. Anche agli altri personaggi sono state messe in bocca diverse battute, come l’ironia sui nomi degli appartenenti alla famiglia, che si chiamavano tutti con i nomi di un fiore….insomma, com’era negli intenti di Biagio Santoro e del resto dell’associazione, L’ Onestà è nu prevet marjuol’ ha garantito due ore di puro divertimento.
Nausica Strever