Il parere positivo rilasciato dalla Commissione VIA nazionale al progetto della Rockhopper di realizzare un impianto di coltivazione di idrocarburi, l’ormai famigerata Ombrina Mare 2, dinanzi le coste teatine non ha determinato solo le proteste delle associazioni ambientaliste, ma anche e sopratutto degli operatori turistici ben riassunte in questa lettera che ci ha inviato Daniela Cirulli e ch eriportiamo integralmente.
“Sono una operatrice turistica dell’Abruzzo e della Costa dei Trabocchi, appartengo ad associazioni e mi sono sempre opposta contro la petrolizzazione dell’Abruzzo. Come del resto tanti altri cittadini e operatori economici e da anni ho investito cospicui euro (circa 200.000) per alcune attività turistiche: cioè ho investito e continuo ad investire in qualità come lo hanno fatto i vignaioli, i Traboccanti, gli operatori turistici ed agrituristici di questa regione.
Lo hanno fatto e continuano a farlo nei parchi, nelle colline, nelle montagne, nelle terre profumate di questa eccezionale regione Italica.
La consapevolezza della ricchezza che sia ha, l’impegno ed il lavoro di questi ultimi decenni passati ad elaborare ed a realizzare i “sogni” per diventare finalmente una “destination turistica” stanno purtroppo scemando a causa di questi impianti petroliferi che a tutti i costi i governi centrali, regionali?!!! vogliono realizzare.
L’approvazione di questi giorni da parte del ministero dell’ambiente del progetto Ombrina lungo la costa dei trabocchi, se dovesse andare avanti e realizzarsi vedrà i nostri turisti allontanarsi definitivamente dai nostri territori.
Le conseguenze saranno gravissime per moltissimi operatori economici e darà l’avvio al tramonto delle nostre eccellenze e delle nostre speranze di un futuro dove lo sviluppo compatibile possa essere una risorsa per tutti. Infatti i progetti petroliferi se realizzati porteranno introiti economici solo a pochi, rovinando il territorio.
Con la nostra associazione di operatori stiamo realizzando pacchetti turistici per portare turisti tedeschi dove prevediamo i tour sui trabocchi e lungo la costa.
Ma, se questa costa sarà cosparsa di pozzi petroliferi, petroliere, raffineria annessa e dal trabocco ci sarà la vista del pozzo e della raffineria, nel racconto della storia del territorio dovremmo ingannare i turisti dicendo che il nostro è un territorio di qualità?!!!!!!! Come potremo continuare a fare il lavoro di operatore turistico?!!!! Come potremmo dire che il nostro territorio è unico?!!
Il nostro lavoro non è per noi, ma per i nostri figli e questi progetti petroliferi se realizzati faranno si che le prossime generazioni vedranno ancora un territorio povero e in difficoltà.
Ne siamo convinti e nessuno potrà convincerci che si possano coniugare molte attività economiche con quelle petrolifere. A riguardo basta vedere che in Basilicata (unica in Italia) il comparto agrituristico in questi anni si è più che dimezzato (vedi dati istat)
Quanti posti di lavoro si sono persi?
Siamo alla fine dell’era petrolifera e forse varrebbe la pena di pensare al futuro??!!!!
Inoltre sono gli stessi turisti che in questi anni ci hanno invitato a non deturpare questi nostri luoghi che sono una delle principali motivazioni per la vacanza (vedi dati istat)
Proprio quest’anno dovremmo sponsorizzare all’EXPO’ di Milano l’Abruzzo quale destination turistica, puntando molto sulla costa dei trabocchi. Come si può fare questo con la realizzazione del progetto Ombrina proprio a ridosso del nostro simbolo brand turistico del trabocco???
Quante risorse economiche e finanziamenti europei finalizzati alla formazione ed alla promozione del territorio in questione verranno persi?
Siamo delusi fortemente ed invitiamo i politici abruzzesi che hanno promesso la non realizzazione di Ombrina ad impegnarsi al massimo ed a pretendere che il popolo abruzzese sia colui che determini il proprio futuro affinché i nostri investimenti e speranze non siano rese vane”.
Considerazioni che non possono non far riflettere.