Come era prevedibile l’assemblea dei lavoratori ex Golden Lady tornati davanti i cancelli degli stabilimenti di Contrada Terlizzi non hanno consegnato nessuna sostanziale novità alle cronache. Dopo che è saltato il confronto a Pescara del 18 febbraio scorso tutto è tornato a tacere come se si volesse che la vicenda finisca nel dimenticatoio. Dopo il minuto di raccoglimento in memoria dello scomparso compagno di battaglia, Nicola Porreca, sono volate le solite parole alla presenza dei sindaci di Gissi, Monteodorisio e Scerni e in un momento in cui si fa tanto parlare della necessità che Vasto riacquisisca un ruolo di primo piano e di guida per tutto il territorio sorprende l’assenza di qualunque rappresentate della città istoniense, come se tra quei lavoratori e in tutta la Valsinello non ve ne siano anche di vastesi.
Fatto sta che non potevano mancare le proteste avverso il disinteresse delle istituzioni (infatti, anche la regione Abruzzo ha latitato stamane nonostante l’invito a D’Alfonso e a Lolli) e per una infrastruttura viaria profondamente insufficiente e non in grado di agevolare l’interessamento di eventuali compratori, mentre altri 150 lavoratori stanno per vedersi cancellare ogni forma di sostegno con la cessazione della mobilità prevista in maggio.
Ed allora ecco l’idea di forme di protesta anche più clamorose, come una manifestazione massiccia in quel di Pescara o direttamente all’Emiciclo a L’Aquila per le quali i sindacati hanno sottolineato che bisognerebbe andare in massa e non la solita trentina che periodicamente si incontra dinanzi quei maledetti cancelli.
Di fronte all’assenza di certezza e delle nubi nere che si stanno materializzando sul futuro dei lavoratori, il primo cittadino di Scerni, Giuseppe Pomponio, ha alzato anche il tiro arrivando ad ipotizzare una grande manifestazione di protesta alla quale bisognerebbe richiamare tutti i lavoratori della provincia teatina che stanno vivendo situazioni analoghe o similari a quelli della ex Golden Lady.