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Truffa autovelox, la sentenza slitta a maggio

Avrebbe dovuto essere l’udienza conclusiva. L’assenza di un giudice ha costretto il presidente del collegio giudicante, Italo Radoccia, a rinviare il giorno della sentenza al 5 maggio. Grande l’attesa in tutto il Vastese, e non solo, per l’epilogo del maxi processo sull’autovelox. A febbraio si è chiusa l’istruttoria, dopo l’audizione di 10 testimoni della difesa, con il coinvolgimento di una schiera di avvocati.

Il collegio, presieduto dal giudice Italo Radoccia, ha fissato al 5 maggio la discussione delle parti. Alle 10 parlerà il pubblico ministero Giancarlo Ciani, a seguire le parti civili e infine gli avvocati delle varie difese. La sentenza arriverà a tarda ora. Gli imputati sono 15 tra amministratori comunali, vigili urbani e imprenditori.

L’accusa nei loro confronti è a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, peculato, abuso in atti d’ufficio e violazione dell’articolo 97 della Costituzione, che stabilisce il principio di imparzialità della pubblica amministrazione. Quattrocento le parti civili che si sono affidate al Comitato antiautovelox di Antonio Turdò.

La vicenda è iniziata molti anni fa con una inchiesta condotta dai carabinieri della compagnia di Atessa. Le parti civili temono la prescrizione. «Non sarà così. Il presidente del collegio Radoccia ha assicurato che ci sarà la sentenza», afferma Antonio Turdò: gli avvocati della difesa sono certi che l’epilogo sarà a loro favore. Di diverso avviso è il Comitato antiautovelox. (ilcentro)

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