Lo ha sempre sostenuto Francesco Zavattaro: l’ospedale di Atessa deve entrare in una nuova dimensione, magari un centro per il trattamento traumatologico, perdendo coì il suo status attuale. Ed allora dritto a testa bassa per la sua strada con l’accondiscendenza di quasi tutto il Governo regionale, visto che Mario Olivieri, presidente della Commissione Sanità si è più volte speso per scongiurare il ridimensionamento del nosocomio nel comune dove il leader del suo movimento Abruzzo Civico è il capo dell’opposizione.
Oggi, infatti, è giunta la notizia della chiusura del reparto di Chirurgia dell’ospedale S. Camillo, un ulteriore passo verso la riconversione, o, peggio, della chiusura del nosocomio, per ora un ridimensionamento che fa il paio con quello degli ospedali di Gissi, Guardiagrele e Casoli. Ed è proprio il parlamentare originario di questo piccolo comune frentano, il forzista Fabrizio Di Stefano, a dare fuoco alle polveri parlando di “sconcerto” per questa ennesima chiusura ricordando come si tratti di “Una chirurgia che, alla prova dei risultati, ha dimostrato che poteva, e può, restare funzionante, e che nel Piano Sanitario attualmente in vigore ha un ruolo ben specifico.
Ricordo oltretutto gli incontri che facemmo ad Atessa per salvaguardare la struttura, ricordo le proteste della sinistra, quando le sale operatorie furono chiuse per un mese per consentirne l’ammodernamento; ricordo le promesse fatte da D’ Alfonso in campagna elettorale. Ma, del resto, sono le stesse promesse che poi aveva fatto ad Ortona, a Sulmona, a Penne e ad Atri circa il ruolo dei Punti Nascita nei 4 ospedali (tutti soppressi come confermato indirettamente da Silvio Paolucci, assessore alla Programmazione sanitaria durante la visita a Vasto, ndr)”.
Per Di Stefano, che non lesina di attacchi anche sul livello politico, “Quello che sgomenta ancor di più – dice – è l’assoluta assenza di confronto con il territorio nell’assumere decisioni, e quindi, con il personale medico e paramedico che vive quotidianamente l’ospedale, ma anche con gli stessi pazienti.
Dov’è adesso quella sinistra atessana, mi domando, che tanto rumorosamente si faceva sentire allora, e oggi è silente, com’è silente ad Ortona il Sindaco con l’intera amministrazione? In meno di un anno D’ Alfonso ha penalizzato drammaticamente Atessa, Ortona e Guardiagrele: un plauso per la difesa del territorio! Ma non doveva essere proprio lui l’uomo vicino ai territori? Evidentemente i territori , lui, li guarda dall’alto, forse dall’elicottero del suo amico Petrocco… “