Le api selvatiche in Europa non se la passano molto bene: quasi una su dieci è a rischio estinzione. Una percentuale che sale a quasi un quarto (25,8%) nel caso dei ‘bombi’, impollinatori della stessa famiglia molto importanti. A far scattare l’allarme è la prima valutazione condotta sulle 1.965 specie censite nel Vecchio Continente nell’ambito della Lista rossa dell’Unione mondiale per la conservazione della natura (Iucn) e del progetto STEP, entrambi finanziati dalla Commissione europea. Secondo lo studio, il 9,2% di tutte le api europee in natura è minacciato di estinzione, mentre il 5,2% lo saranno probabilmente in un prossimo futuro. Il 7,7% delle specie soffre per una popolazione in declino, il 12,6% è stabile e lo 0,7% risulta in aumento. Per circa il 56,7% delle specie purtroppo non ci sono dati, esperti e finanziamenti sufficienti, per capire i trend delle popolazioni. Fra questi anche quelli relativi all’ape da miele per eccellenza, la Apis mellifera, per la quale occorrono nuove ricerche proprio per distinguere le popolazioni selvatiche da quelle ‘addomesticate’. «Stiamo affrontando una drammatica assenza di expertise e risorse» afferma Jean-Christophe Vié, vice direttore del Programma globale specie Iucn, ricordando che «le api giocano un ruolo essenziale nell’impollinazione delle nostre colture» e occorrono dati per capire come invertire il trend delle popolazioni in declino. Principali minacce alla loro sopravvivenza sono agricoltura intensiva e modifica delle pratiche agricole, che hanno portato ad una perdita su vasta scala e al degrado degli habitat delle api. Poi ci sono cambiamenti climatici, con ondate di calore o alluvioni, cementificazione e frequenza degli incendi.
«La nostra qualità della vita – e il nostro futuro – dipende dai tanti servizi che la natura ci fornisce gratuitamente» afferma Karmenu Vella, commissario europeo all’Ambiente e Pesca. «L’impollinazione è uno di questi servizi, quindi è molto preoccupante apprendere che alcuni dei nostri principali impollinatori sia a rischio» aggiunge Vella, secondo cui «se non affrontiamo le ragioni che stanno dietro questo declino nelle api selvatiche e non agiamo urgentemente per fermarlo, ci potremmo ritrovare a pagare un prezzo molto elevato». Questa valutazione dell’Iucn cade nella fase di revisione della strategia Ue contro la continua perdita di biodiversità. Le api sono essenziali sia per gli ecosistemi naturali sia per l’agricoltura: il valore del loro ‘servizio’ di impollinazione delle colture si stima ammonti ogni anno a 22 miliardi di euro in Europa, 153 miliardi a livello globale. L’84% delle colture per il consumo umano in Europa contano sull’impollinazione degli insetti per migliorare la qualità e le rese del prodotto, e sempre da loro dipende il 35% delle produzioni agricole globali.