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Lorenzo Errico e il motore ad acqua

Ieri presso il liceo scientifico di San Salvo l’inventore Lorenzo Errico ha spiegato ai ragazzi come funziona il sistema delle automobili ad acqua. Nello specifico si tratta di un congegno che agli occhi dei digiuni della materia può sembrare molto complicato, ma in realtà è un meccanismo molto semplice: con il processo dell’elettrolisi dell’acqua si ricava la molecola di ossidrogeno che, dalle celle elettrolitiche dove è prodotta, è rimandata nel serbatoio apposito. Da qui è iniettata all’interno della camera di combustione insieme al carburante con cui la vettura è alimentata. In questo modo, la produzione finale della combustione è il vapore acqueo e vi è una grossa riduzione delle emissioni di materiale inquinante. Un aiuto alla natura e un risparmio delle fonti d’idrocarburi che sono in via d’esaurimento sono i diretti risultati di quest’applicazione. D’altra parte, il sistema è stato congegnato in modo tale da raggiungere il massimo risultato con l’ottimizzazione dei dispositivi presenti all’interno dell’automobile. Per l’elettrolisi, infatti, Lorenzo Errico è riuscito a sfruttare le batterie e gli alternatori di serie montati direttamente in fabbrica sulle macchine, in modo da non rendere necessaria l’adozione di dispositivi più sofisticati. Per rendere funzionate il sistema bisogna dotare l’automobile solo di pochi strumenti supplementari: un display, una centralina ed un interruttore. Il display serve per indicare al conducente il livello di acqua e la gestione del sistema, la centralina si occupa di elaborare le informazioni che arrivano dal motore e di fornirgli la quantità necessaria d’idrogeno, mentre l’interruttore serve per spegnere il sistema e tornare eventualmente alla guida secondo il sistema normale, il quale, però non permette di risparmiare sul carburante. L’inventore Lorenzo Errico ha già pensato di applicare il suo dispositivo anche ad altri motori a combustione interna che usino combustibili fossili: non solo automobili, dunque, ma un mercato molto più vasto, che glielo auguriamo, potrà sviluppare in futuro.

Nausica Strever

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