La loro postazione è in viale Duca degli Abruzzi, cinquanta metri a sud dello stabilimento balneare Acapulco. È in quel tratto di litorale che si ritrovano tutti i giorni sei volontari che, a turno e muniti di cannocchiale, sorvegliano i fratini nati quattro giorni fa. Per proteggere i piccoli “limicoli” dai cani e dagli uccelli predatori, hanno realizzato delle gabbiette di protezione che delimitano la zona segnalata dai cartelli, alcuni dei quali sono stati divelti. Inutile dire che la presenza di Stefano, Sandro, Michele, Carmelo, Franco e Enia, che si ritrovano sul posto alle 6,30 del mattino per abbandonarlo la sera, intorno alle 20, incuriosisce i passanti, molti dei quali si fermano per chiedere informazioni.
«In generale i riscontri sono positivi, anche se i ragazzi sono più interessati degli adulti», commenta Stefano Taglioli, guardia ecologica del Wwf e coordinatore del gruppo fratino, «non mancano neanche le battute fuori luogo che fanno il paio con quelle di qualche politico. Purtroppo, ci sono persone che faticano a pensare che si possa dare il proprio contributo alla tutela dell’ambiente in maniera gratuita e senza alcun ritorno economico. I più sensibili sono gli stranieri», riprende Taglioli, «una coppia di tedeschi è rimasta talmente impressionata dalla nostra iniziativa che ha voluto donare 20 euro. Abbiamo utilizzato quei soldi per comperare dei tubi in plastica che abbiamo installato nella zona di nascita dei fratini in modo che possano essere utilizzati come protezione: in caso di pericolo i piccoli possono infilarsi all’interno dove trovano riparo. I tubi sono stati collocati sulla sabbia, la parte superiore è stata ricoperta con materiale vegetale raccolto sull’arenile».
A distanza di quattro giorni dal “lieto evento” i piccoli fratini stanno benissimo grazie all’opera di sorveglianza dei volontari, che con la loro presenza, particolarmente intensa nel fine settimana, trattandosi di persone che lavorano, sono riusciti a sventare più di una situazione a rischio rappresentata dai cani lasciati liberi e senza guinzaglio dai loro padroni e dagli uccelli predatori. L’altro giorno uno di loro ha inseguito per una decina di minuti una cornacchia che aveva adocchiato la preda e aveva cominciato a volare basso.
Non è un caso che il fratino decida di deporre le uova sul litorale. «Quell’uccello è un importante indicatore biologico», spiegano i volontari, «la sua presenza è un buon indice dello stato di salute dell’intero eco-sistema costiero. Purtroppo i nidi quest’anno sono in numero ridotto rispetto al 2014 e questo non è un buon segnale».
Anna Bontempo
ilcentro.it