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Discarica di Bussi, in arrivo una interrogazione parlamentare del M5S e un’indagine del CSM

Non conosce fine la vicenda della discarica dei veleni di Bussi dopo che la Corte d’Assise chi Chieti, con un dispositivo di sei righe, lo scorso dicembre, ha liquidato il procedimento ai danni della Montedison con l’assoluzione dei 19 imputati.

L’inchiesta de Il Fatto quotidiano, che ha squarciato i veli sul fatto che i giudici popolari coinvolti nel processo non solo non avrebbero mai letto gli atti del processo, ma sarebbero addirittura stati minacciati di finire rovinati dalla Montedison se non avessero deciso di escludere il dolo e di deliberare a favore del disastro colposo, sta avendo strascichi pesanti.

D’Altronde, come afferma Gianluca Castaldi, senatore del Movimento 5 Stelle, “il disastro ambientale è stato derubricato a disastro colposo, a sua volta finito nel nulla per sopraggiunta prescrizione. E’ stata una sentenza che ha sbalordito e amareggiato gli abruzzesi: com’è possibile che la contaminazione delle acque ci sia stata, ma che la colpa non sia di nessuno?”

Ed ecco allora che, sulla scia delle rivelazione de Il Fatto, “il MoVimento 5 Stelle presenterà per questo una interrogazione sui nuovi elementi emersi dall’inchiesta giornalistica, unendosi alle richieste di Augusto De Sanctis del Forum H20 e del sindaco di Bussi Salvatore La Gatta: subito un’ispezione, subito riaprire il processo.

E’ stato già detto che sarebbe gravissimo e inaudito se i giudici popolari fossero stati messi in condizioni di non serenità nel loro giudizio: ma se i fatti fossero confermati, altro che “condizioni di non serenità”, qui ci troveremmo di fronte a minacce di tipo mafioso, esercitate da poteri forti che rifiutano di farsi processare.

La faccenda non finisce qui, i cittadini abruzzesi meritano di sapere la verità: se il processo contro Montedison è stato davvero inquinato con metodi criminali, i responsabili dovranno pagarla molto cara”.

Intanto “il Consiglio superiore della magistratura apre una pratica sulla vicenda dei giudici popolari del processo sulla discarica Bussi”: Lo ha detto il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, aggiungendo che “le indagini e le valutazioni sulla vicenda sono state affidate alla Prima Commissione”. La decisione di intervenire è stata presa “dopo aver ricevuto una missiva dell’avvocato dello Stato Cristina Gerardis su quanto riferito da articoli di stampa”, ha spiegato il vice presidente.

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