Sarà presentato ufficialmente venerdì 22 maggio, alle ore 17.30, nella Pinacoteca di Palazzo d’Avalos, la residenza marchesale ancora pesantemnte ferita dal maltempo, il libro “IN SELLA! Recuperi e restauri in Palazzo d’Avalos a Vasto” di Lucia Arbace, un’opera nata dalla collaborazione il Municipio della Città del Vasto e la Soprintendenza dei Beni Storici e Artistici della Regione Abruzzo.
“Cinque anni di appassionato lavoro, una comune concertazione di studiosi all’interno di uno stesso perimetro, il Palazzo d’Avalos” teatro di valori nobiliari e politici, guerre e ricchezze in un marchesato, quello di Vasto, che vide la predilezione di Vittoria Colonna e di suo marito per questa mole monolitica collocata a guardia di un mare solcato per il Medio Oriente”: così Lucia Arbace illustra il lavoro svolto come Soprintendente BSAE, ora che è invece direttore del Polo Museale dell’Abruzzo; tutela e valorizzazione confluite nel quaderno In Sella! Recuperi e Restauri in Palazzo d’Avalos a Vasto che sarà presentato alla presenza del presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e del Sindaco, Luciano Lapenna.
Molte le novità sottratte all’oblio: importanti manufatti inediti appartenenti alle collezioni civiche vastesi, portantine, arredi liturgici, dipinti di figure della collezione Ricci Monteferrante ed infine i disegni del dimenticato Giulio Cesare De Litiis presentati per la prima volta assieme ad altri interessanti fogli più antichi, anche per sollecitare futuri studi, soggetti di una futura mostra a luglio.
Cavalli e cavalieri protagonisti di vita e valori, altre epoche, altri ruoli, cavalli battezzati e chiamati per nome, raffigurati anche nel ciclo del Castello di Venafro, che qui vengono evocati con materiali ricchi e raffinati delle quattro selle da parata, rarissimi manufatti polimaterici, le decorazioni ricamate a ribadire il linguaggio, ostentato, delle potenze dei casati.
Uno straordinario allestimento riproduce nello sfondo, come una pellicola che si snoda, le imprese cavalleresche degli eroici marchesi decantati dall’Ariosto e immortalati nei magnifici arazzi conservati nel Museo di Capodimonte. All’interno del quaderno interventi di restauratori, studiosi e storici dell’arte non solo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, foto e riproduzioni che alzano il sipario sulla dimora nobiliare e sulla volontà di restituirlo come vigile protagonista di memorie e storia.