Solo sei giorni fa i sindacati e i lavoratori della Fondazione padre Alberto Mileno avevano incontrato l’assessore regionale alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ricevendone impegni precisi di fronte a una situazione nella quale la fondazione continua a non pagare gli stipendi.
Paolucci aveva annunciato che oggi si sarebbe recato con gli stessi sindacati in giro per alcuni comuni teatini e non solo per cercare di sbloccare il pagamento di fatture afferenti alla compartecipazione, mentre le OO. SS. Continuano a chiedere la destituzione della dirigenza della fondazione e la sostituzione con altre figure.
In attesa di conoscere gli eventuali sviluppi sulle promesse dell’assessore, Ferdinando Costanzo, Daniele Leone e Venanzio Tilli, per la FP CGIL, e Domenico Fecondo e Camillo Di Felice, per UIL FPL, hanno inviato una lettera alla Fondazione con la quale chiedono la corresponsione immediata degli interessi legali “maturati sulle somme stipendiali relative ai periodi: (ottobre, novembre, dicembre, tredicesima 2014) e (gennaio, febbraio 2015) per i quali la retribuzione è stata conseguita in ritardo”.
Una posizione assunta di fronte a una situazione nella quale “il perdurare di questa situazione (il mancato pagamento degli stipendi di marzo 2015, ndr) sta creando ingenti danni ai Lavoratori e alle loro famiglie, umiliate e offese perfino nella loro dignita’ umana.
E, ancora, rischia di compromettere il buon funzionamento delle attività, in quanto i Lavoratori che pur continuano a svolgere la propria opera con dedizione e professionalità, a fronte di questi comportamenti si vedono negare il diritto fondamentale che e’ quello dello stipendio.
Crediamo che, in un momento così difficile e di crisi, non sia più tollerabile il ripetersi di questi ingiustificati ritardi che, sicuramente, hanno dei precisi responsabili, i quali invece di assicurare il regolare pagamento, scaricano l’amaro conto su chi non ha nessuna colpa”.
I sindacati ribadiscono all’unisono la mancanza di dialogo con una dirigenza “chiusa e autoreferenziale, che non riesce a condividere le strategie, a garantire stabilità, fiducia e non vuole coinvolgere le parti sociali, tutte, a dare un contributo alla soluzione delle problematiche che oggi affliggono i lavoratori”.
Non è questa l’unica iniziativa portata avanti dalle OO. SS., perché il 19 maggio scorso Carmine Ranieri (FP Cgil Abruzzo) e Giuseppe De Angelis (Uil FP Abruzzo) hanno comunicato a S. E. il Prefetto di Chieti Fulvio Rocco De Marinis, al commissario ad acta della Sanità abruzzese Luciano D’Alfonso, all’assessore alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci, alla Fondazione padre Alberto Mileno onlus e alla Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali la proclamazione dello stato di agitazione del personale della Fondazione.
Nel documento è scritto: “…La predetta Fondazione opera nel comparto della sanità privata, ha sedi operative nelle città di Vasto, Gissi, Lanciano, Sulmona, Avezzano ed occupa oltre 250 lavoratori.
I sindacati chiedono che la Fondazione proceda immediatamente al pagamento degli stipendi di marzo ed aprile 2015 e si impegni al pagamento regolare delle retribuzioni, così come previsto dalle vigenti norme legislative e contrattuali. Al contrario, la Fondazione ha diramato un comunicato interno nel quale si afferma che “… a seguito dei mancati pagamenti da parte delle ASL, la Direzione non è in grado di quantificare i ritardi nella erogazione degli stipendi.”
Si chiede pertanto l’avvio della preventiva procedura di raffreddamento e di conciliazione, come previsto all’art.1 c. 4 della L.83/2000, di modifica dell’art.2 c.2 della L.146/90”.
Insomma, nubi grigie tornano ad addensarsi sulla Fondazione di Vasto Marina.