L’onorevole Gianni Melilla (SEL) ha inviato un’interrogazione a risposta scritta sulla Sider di Vasto ai Ministri del Lavoro e dello Sviluppo Economico:
“Lo stabilimento di Punta Penna è stato aperto nel 1975 e produce tubi metallici. I 50 dipendenti sono tutti specializzati e Il personale è altamente qualificato.
La Sider a Febbraio ha ottenuto dal Tribunale di Vasto il concordato preventivo. Un passaggio importatissimo per la riconversione dello stabilimento. Il 7 aprile la crisi sembrava essere solo un brutto ricordo. Il 5 giugno sono cominciati i problemi. Lo scorso fine settimana il gruppo Rapullino ha formulato una proposta migliorativa a patto però che dalla fabbrica non escano macchinari.
I 54 operai della Sider Vasto, a distanza di 40 giorni dalla fine della cassa integrazione guadagni straordinaria (la cig finisce il 12 agosto) temono che il futuro dell’azienda sia a forte rischio.
I Sindacati paventano il rischio di uno possibile smantellamenti dell’azienda e temono che la fabbrica possa essere ceduta a pezzetti. Questo a loro avviso sarebbe il preludio al fallimento.
Per questo i sindacati e i lavoratori hanno annunciato di essere pronti a bloccare ad oltranza l’uscita dallo stabilimento per impedire che venga portato via lo slitter, il macchinario di precisione che taglia le lamiere. Lo slitter è il punto di forza della Sider, un macchinario indispensabile per l’azienda siderurgica.
I sindacati accusano la proprietà di volerlo vendere a due milioni di euro, anziché concludere la trattativa con il gruppo Rapullino, che ha presentato un progetto d’acquisto di tutta la fabbrica e la riassunzione di tutti i lavoratori.
Se non intendano intervenire per evitare lo smembramento dell’azienda e il rischio che possa saltare la trattativa con il nuovo gruppo imprenditoriale mettendo a rischio il futuro occupazionale dei 54 operai specializzati”.
Per Melilla la situazione è drammatica: “Vasto rischia di perdere un altro pezzo importante del settore industriale: se entro il 7 luglio non dovessero spuntare soluzioni, 54 lavoratori si ritroveranno senza lavoro”. L’onorevole chiede dunque ai ministri “se non intendano intervenire immediatamente per accelerare le procedure di finanziamento della Cig straordinaria e convocare le parti sociali per trovare una soluzione e scongiurare la gravissima crisi occupazionale”.