La Provincia di Chieti si dimostra essere non solo un ente inutile ma anche pasticcione, e a volte dannoso. Ci riferiamo alla vicenda cinghiali i cui prelievi selettivi in atto nel Vastese da meno poco meno di un mese sono stati sospesi. Una lettera firmata da un dirigente dell’Amministrazione provinciale di Chieti ha disposto “la sospensione temporanea, a partire dal sei luglio prossimo, del selecontrollo”. Va ricordato che i prelievi selettivi sono iniziati soltanto l’otto giugno scorso, dopo anni di chiacchiere su chiacchiere.
Angelo Pessolano, presidente dell’Arcicaccia, critica l’incredibile decisione della provincia che arriva proprio mentre le colture sono in atto e quindi con danni consistenti all’agricoltura. Per non parlare poi degli incidenti stradali, ormai quotidiani, con danni alle persone e alle auto. Il motivo dello stop? Un parere dell’Ispra che la provincia pare non fosse obbligata a chiedere. L’Ispra sollecita una verifica dei metodi di protezione e prevenzione contro i danni all’agricoltura diversi dagli abbattimenti. Come, ad esempio, la realizzazione di recensioni elettrificate o di dissuasori acustici. Questo per l’agricoltura. E le persone e le auto come vanno protette?
Dopo poco meno di un mese di prelievi selettivi, nel Vastese sono stati abbattuti poco meno di cinquanta cinghiali. Va ricordato che il piano prevede l’abbattimento di 420 ungolati.