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 “Ali d’Italia”, la mostra che ripercorre la storia dell’Aeronautica

La mostra “Ali d’Italia” è stata inaugurata ieri pomeriggio alla presenza dei membri dell’A.n.m.i e dell’aeronautica militare. A tagliare il nastro, il il tenente colonnello Jan Slangen, comandante delle Frecce Tricolori. Nella sala Michelangelo sono esposti modelli in scala e pannelli illustrativi che  ripercorrono la storia dell’Aeronautica dal 1923 ad oggi. Vi sono, inoltre dei pezzi storici provenienti dal museo del 32° Stormo di Amendola e altri equipaggiamenti da pilota. Abbiamo chiesto d’illustrarci il funzionamento di questi oggetti al presidente dell’associazione Arma Aeronautica di Vasto, Oreste De Rosa.

Ad esempio, il giubbino paracadute: “Quando malauguratamente c’è un’emergenza, il pilota si lancia con questo dispositivo che lo espelle dall’aereo. E’ molto pericoloso da usare a causa della forza con la quale lo catapulta fuori dal velivolo. Bisogna stare con la testa dritta per evitare delle fratture al collo. Sotto al giubbino ci sono delle corde che impediscono alle gambe di rimanere imprigionate nella parte inferiore dell’aereo”. Il dispositivo è usato da circa dieci anni, precedentemente esisteva il semplice paracadute, come quello indossato dal pilota della prima guerra mondiale.  Affianco al giubbino, una strumentazione completa di un velivolo militare di penultima generazione, con il quale il pilota riesce a navigare sicuro nei cieli, anche in presenza di scarsa visibilità. Concretamente, si tratta di un grande quadrante all’interno del quale vi sono molti indicatori. “Quest’indicatore”- spiega De Rosa – “informa il pilota dell’altezza a cui sta volando; quest’altro è in grado di segnare la distanza del velivolo rispetto alla destinazione che vuole raggiungere. Nel caso la oltrepassi, la lancetta mostra esclusivamente l’altezza alla quale il pilota sta volando”. Il funzionamento di quest’ultimo indicatore è regolato da canali. I due pezzi provenienti dal museo del 32° Stormo di Amendola sono molto scenografici: “Si tratta di un M X che fino a poco tempo fa era in dotazione allo stormo Amendola per addestrare i piloti, l’altro è un cacciabombardiere .

In esposizione anche la tuta anti-G: “Ad alte quote, tutto il sangue tende ad andare alla testa,  gonfiandosi, la tuta impedisce questo processo. L’equipaggiamento è dotato anche di maschera erogatrice d’ossigeno”.

Come anticipazione delle dimostrazioni di soccorso che saranno effettuate domenica, è esposto anche un kit di salvataggio, un giubbino che si lancia dall’aeroplano e si apre automaticamente in mare, permettendo al naufrago di salire sul canotto che si crea. “Un altro strumento molto curioso che possiamo vedere è un desalinatore, che trasforma l’acqua salata in dolce, raccogliendola in una piccola sacca collegata con il contenitore tondeggiante principale”.

Nausica Strever

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