Aveva accusato un dolore alla spalla e aveva prenotato una visita medica all’ospedale “Renzetti” di Lanciano. Era accaduto il 29 giugno, all’ospedale lo avevano rimandato con una terapia antidolorifica da seguire. Cinque giorni dopo, il 4 luglio, è morto all’improvviso. E’ successo a un 59enne originario di Colledimacine, Giuseppe Di Stefano, assistente giudiziario in servizio nel tribunale frentano e per anni al lavoro nell’ufficio del giudice di pace di Casoli. La famiglia di Di Stefano ha chiesto di far luce sulla vicenda, per cui è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo contro ignoti. Caso di malasanità o tragica fatalità? Per ora non ci sono elementi per avallare la prima ipotesi, sono stati ascoltati i familiari dello scomparso, che hanno aiutato a ricostruire la vicenda, spiegando che Di Stefano aveva accusato dei persistenti dolori alla spalla. Dal momento che il fastidio non accennava a diminuire, l’uomo ha deciso di fare una visita al Renzetti di Lanciano dal quale è stato rimandato con una terapia antidolorifica. Sembra che la cura prescritta non abbia avuto effetto, perché Di Stefano continuava ad avere dolore e lamentava anche fitte allo stomaco. L’uomo è morto all’alba del 4 luglio, sembra per un infarto. Probabilmente il magistrato Anna Benigni che si occupa del caso, disporrà l’autopsia. Per ora, l’unico dato certo in questa storia è la mancanza di rassegnazione dei familiari alla morte del loro caro, che probabilmente poteva essere evitata.
Nausica Strever