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Crisi idrica: convocato vertice a Chieti, ma le OO. PP. agricole non sono state invitate

L’emergenza idrica che si prospetta nei momenti più caldi dell’estate di tutto il vastese, soprattutto a causa di quanto accaduto nella gestione dell’invaso della diga di Chiauci, sarà al centro del vertice convocato per domattina, nella sede di Chieti del Genio Civile, dal commissario ad acta del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto, Sandro Annibali.
Ad esso sono stati invitati a partecipare i Sindaci di Vasto, San Salvo e Montenero di Bisaccia, l’assessore alle Politiche agricole ed agroalimentari della regione Molise, Vittorino Facciolla, i responsabili dei consorzi di bonifica di Vasto e Termoli, dell’ARAP, della SASI, del CONIV, dell’A.T.O., il responsabile del Dipartimento delle Opere Pubbliche della Regione Abruzzo e all’autorità di bacino Liri, Garigliano e Volturno.

Anche questa convocazione (definita da Copagri Abruzzo “così importante e significativo per l’intera economia agricole del vastese ma anche per l’importante funzione sociale svolto dal consorzio nell’erogare l’acqua per l’irrigazione dei campi”), però, ha suscitato polemiche sollevate dalle stesse organizzazioni professionali dell’agricoltura presenti all’interno della “Consulta Agricola”.

“Semplice dimenticanza oppure chiara volontà politica?”, accusa Camillo D’Amico, presidente regionale di Copagri, in una lettera inviata all’assessore regionale abruzzese alle Politiche agricole, Dino Pepe, al commissario Sandro Annibali e, per conoscenza, al Prefetto Antonio Corona.

“Rincresce e pesa questa ‘dimenticanza’ – scrive ancora D’Amico – sia perché viene meno la rappresentanza più significativa all’indetto tavolo, le organizzazioni di rappresentanza degli utenti che sono gli agricoltori, che per il fatto che, proprio Noi con nota del 9 giugno u.s., allertavamo il sig. Prefetto di Chieti sui reali pericoli che incombevano sull’operatività del sistema irriguo del Consorzio di Bonifica Sud con sede a Vasto sia per i notori problemi di natura finanziaria ed economica, che hanno generato il dichiarato stato di agitazione dei dipendenti, che per altri pericoli come la mancanza di acqua e la possibile razionalizzazione dove l’agricoltura, come già accaduto nel passato, potrebbe pagare un dazio elevatissimo”.

“Lamentiamo e denunciamo questa “dimenticanza” nelle more dell’attesa di un’altra formale ed ufficiale riunione – chiosa il presidente di Copagri – allo scopo dove ci sia riconosciuto l’importante ed insostituibile ruolo di rappresentanza degli utenti oltre che di soggetti attivamente impegnati nel governo e nella gestione dell’Ente consortile”.

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