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Bike to coast: ancora moltissime criticità, parti del progetto e dei finanziamenti a rischio

L’inaugurazione del nuovo tratto di pista ciclabile di Giulianova riporta l’attenzione sul progetto regionale Bike To Coast, il collegamento ciclopedonale per una lunghezza totale di 131 chilometri che dovrebbe unire Martinsicuro a San Salvo, (ma quasi 20 ricadono nel territorio di Vasto), di cui 54,66 km già realizzati (41,7 per cento) e 76,34 km da realizzare (58,3 per cento). 19 i comuni interessati distribuiti nelle tre province attraversate. Il costo dell’opera, originariamente previsto per 32,8 milioni di euro, verrà finanziato con fondi FAS dalla Regione Abruzzo.

A fine aprile, l’assessore regionale al Cicloturismo, Dino Pepe, aveva lasciato intendere che entro l’autunno sarebbero iniziati i lavori, ma “a meno di sei mesi dalla scadenza per l’affidamento dei lavori, pena la perdita dei finanziamenti, ci sono ancora moltissime criticità, che rischiano di vanificare parti del progetto, e qualche comune non ha ancora deciso dove dovrà passare la pista di sua competenza”.

A denunciarlo sono il CCiclAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano e la FIAB MTB Teramo, che, oltretutto, accendono i riflettori su come la cultura dell’uso della bici come mezzo alternativo sia ben lontano dal trovare concretezza anche nelle Amministrazioni locali.

“Una pista ciclabile, seppure estesa per 131 km, da sola non basta per creare una Regione a misura di bicicletta – insistono le due associazioni – Il fatto che alcuni comuni utilizzino, in determinati giorni della settimana, la sede della ciclovia per istallarvi mercatini o organizzarvi manifestazioni che nulla hanno a che fare con la mobilità ciclistica, fa capire come non ci sia, in Abruzzo, ancora la cultura dell’uso della bicicletta come mezzo di trasporto o occasione di sviluppo del territorio, anche a fini turistici.

Inoltre le piste ciclabili esistenti sono spesso utilizzate dai pedoni (e Vasto Marina ne è un chiaro esempio, aggiungiamo noi), o addirittura da veicoli a motore, senza che ci sia una vigilanza adeguata da parte delle Forze dell’ordine”.

Troppo spesso abbiamo sentito parlare delle piste ciclopedonali come reale veicolo di promozione turistica, ma CCiclAT e FIAB MTB sollevano perplessità circa la loro reale attrattività per come sono attualmente realizzate e concepite perché “i cicloturisti stranieri sono abituati, a casa loro e nel nord Italia, a trovare percorsi ciclabili ampi e continui, privi di ostacoli, dotati di servizi e di strutture di supporto (bicigrill, fontanelle, segnaletica adeguata, intermodalità con treno e bus, strutture ricettive dedicate, ecc.), di città a misura di pedone e di ciclista, da poter visitare in sella alle loro biciclette, con cicloparcheggi sicuri e percorsi, anche su strade a traffico veicolare, resi sicuri da semplici accorgimenti di moderazione del traffico”.

Intanto a Vasto si attende la realizzazione del tratto di pista che congiunga Punta Penna con il Sinello il cui progetto pressoché definitivo è stato presentato in pompa magna nella pinacoteca di Palazzo d’Avalos già agli inizi di marzo del 2014 per un importo dei lavori previsto intorno ai 2.200.050,00 euro.

Un progetto che aveva trovato profonda contrarietà da parte degli ambientalisti e per il quale sarebbero state necessarie ben 15 autorizzazioni sovracomunali (Italia Paese della burocrazia).
A tutt’oggi, dopo 16 mesi, però nessuna novità.

L. S.

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