Nuovo appuntamento con la VII Rassegna musicale di via Adriatica organizzata dalla associazione culturale Il Cineocchio. Questa sera, 22 luglio, a partire dalle ore 22.00, nei pressi del prestigioso portale di S. Pietro, si esibiranno Mary Cutrufello e Dirk Hamilton, talenti che ci vengono descritti dal presidnete del sodalizio culturale, Ivo Menna.
“Mary Cutrufello è un personaggio unico, un’autentica esplosione per personalità e talento. Dopo una breve ma intensa gavetta, fu messa sotto contratto dalla Mercury Records alla fine degli anni ’90, incise con Benmont Tench e Kenny Aronoff, girò in lungo e in largo l’America in tour con Danny Federici della E Street Band di Springsteen, collaborando anche con Neil Young e Jimmie Dale Gilmore (Rolling Stone la definì “Il futuro dell’Heartland Rock”), fino a una lunga pausa forzata dovuta a motivi di salute.
Il suo ritorno, con il bellissimo disco “35” del 2008 fu un fulmine a ciel sereno. Grandi canzoni, grandi vibrazioni rock, e un ritorno a un universo più consono per lei, una rocker incallita con una sensibilità fortemente spiccata, senza compromessi, dalle capacità ben più alte di molte rockstar in circolazione.
Il nuovo cd “Faithless World” la ricongiunge al suo amore per il soul e per il Texas, una vera e propria bomba di rock ‘n’ roll, country e soul (ma che non disdegna affatto momenti intimistici e morbide ballate).
Il cd, con un bellissimo packaging e un dettagliato booklet con testi e traduzioni, vede la luce anche in edizione italiana con la pubblicazione sul mercato nazionale da parte della rinata Appaloosa Records e la distribuzione della International Record Distribution (I.R.D.).
Uno dei blogger musicali più stimati, Enzo Curelli, ha definito il disco un vero e proprio “fiume in piena”, uno di quei lavori che hanno il sound dell’America urbana nelle vene, e che potrebbe benissimo venire dai recording studios newyorkesi di fine anni ’70.
La Cutrufello si esibirà insieme alla sua band e, soprattutto, a Dirk Hamilton, che, nei primi ’70, stava per diventare una rock star, o, come ha scritto Marco Denti, un Nuovo Dylan.
Faceva musica, grande musica, per la gente che doveva poi venderla, per le grandi compagnie discografiche. Poi qualcosa è successo, il giovane che voleva diventare una rock and roll star, ha capito che forse era più importante fare musica per la gente che voleva ascoltare, e soprattutto fare la musica che lui voleva davvero cantare e suonare: “Scrivo prima di tutto per me stesso. Sia che stia producendo un disco per una grossa compagnia discografica, sia che stia per esibirmi in strada, ogni mattina io mi alzo e suono e scrivo canzoni. Io sono nel music business perché scrivo canzoni, non scrivo canzoni per stare nel music business”. E allora, il nuovo Dylan, è diventato un artista di culto, poi un leader di bar band, ed infine una piccola leggenda, soprattutto dalle nostre parti, in Italia.
Non è stata certo una storia facile la sua, una storia che ha però prodotto una quindicina di album, tutti scritti con il cuore gettato sulle corde della chitarra. Album che nascondono gemme di canzoni, sporche di blues, di rock, di folk, canzoni che Dylan e Van Morrison avrebbero potuto cantare, se solo le avessero scritte.
Canzoni che sono poesie in musica, da colui che il Los Angeles Times ha descritto come “uno dei pochi legittimi poeti in circolazione” nel rock e che The New York Press ha salutato come “lucido, intelligente ed unico”.
Un maestro della canzone americana, o come la stampa specializzata ama scrivere, uno dei segreti meglio custoditi della canzone americana.
In Italia, Hamilton ha registrato il suo ultimo lavoro dal titolo emblematico “Solo Mono”, album pubblicato poi solo negli Stati Uniti.
“Un album che era da una vita che volevo fare che solo ora ad oltre 60 anni di età sono riuscito a realizzare”. Come dire non è mai troppo tardi anche per un artista del suo calibro con un’esperienza ed un songbook di tutto rispetto.
Dirk sarà impegnato alla voce, chitarra acustica ed armonica”.