«Evitare gli attacchi politici e le polemiche per trovare una linea di fermezza contro chi sta attentando alla riserva naturale di Punta Aderci con azioni inqualificabili». Invita a mettere da parte le strumentalizzazioni ideologiche Fernando Di Fabrizio, presidente della Cogecstre, la cooperativa di Penne che gestisce per conto del Comune l’oasi costiera. Nell’area protetta non sono divampati solo cinque incendi nel giro di una settimana e l’ultimo ieri, ma anche una polemica politica che non giova a nessuno, tanto meno ad un’area protetta diventata il simbolo del Parco della costa teatina.
«Purtroppo le fiamme hanno danneggiato ecosistemi naturali unici e interessanti dal punto di vista paesaggistico», attacca Di Fabrizio, «credo che in un momento così drammatico per la riserva bisognerebbe trovare possibili soluzioni per individuare e smascherare i criminali che stanno attentando all’area protetta con azioni illegali, inqualificabili. Nei paesi nordici certamente più interessati alla tutela dell’ambiente, in casi del genere perfino i gruppi politici opposti trovano una linea di fermezza contro gli attentatori, nella nostra penisola meridionale l’esercizio più facile è quello di trovare momenti di polemica per attacchi politici».
Il riferimento è alle accuse lanciate da Marco Di Michele Marisi, responsabile dei Giovani in Movimento, alla gestione della riserva, lo stesso che qualche anno fa aveva inveito contro una presunta auto blu in realtà mai acquistata dalla Cooperativa, come lo stesso Di Fabrizio tiene a sottolineare.
«Il personale, che opera in condizioni difficili, si batte per difendere e tutelare l’area nell’interesse dell’intera collettività», aggiunge il presidente della Cogecstre, «la riserva ha numerosi ingressi liberi ed è davvero difficile controllare 24 ore al giorno tutti i punti di accesso. Si tratta di gestire una quantità impressionante di visitatori, circa 100.000 ogni anno, con esigenze di vario tipo e comunque il Centro visite della riserva accoglie migliaia di visitatori ad ogni stagione con un servizio adeguato allo standard di un’area naturale protetta. Certamente bisogna sempre migliorare il servizio offerto alla comunità locale e ai numerosi turisti stranieri, ma occorre anche sgombrare il campo da pregiudizi e attacchi legati ad una propaganda ideologica che certamente non aiuta ad individuare i veri criminali che andrebbero consegnati alla giustizia. Per questo motivo ci limiteremo a quest’unica nota stampa per una doverosa comunicazione nei confronti dei cittadini vastesi senza alimentare la polemica politica, mentre stiamo cercando alcune soluzioni tecnologiche per individuare i responsabili dei misfatti in collaborazione con esperti nazionali del settore digitale», conclude Di Fabrizio.
Anna Bontempo