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In campo per un contratto ma il gol è l’accoglienza

Il sole picchia e la colonnina di mercurio segna 37 gradi.Ma la tifoseria vastese sembra non sentirli. Curiosa guarda il tappeto verde dell’Aragona dove una trentina di giovani di colore, alcuni in maglia biancorossa, altri con la maglia azzurra stanno facendo prove attitudinali. Chissà che fra loro non ci sia un altro “Africa Bomber” come Kalas, il calciatore e attivista politico, che costretto a fuggire a 17 anni dalla Nigeria perché ricercato dalla polizia di casa sua (Kalapala ‘Kalas’ Ngeri fuggì verso nord attraversando il Sahara su un cammello) grazie alla sua bravura come calciatore venne segnalato ad una squadra di seconda categoria, il Tuoro.

E’ andata in onda ieri pomeriggio allo stadio Aragona la “partita dell’integrazione”. Anche quei 30 ragazzi che hanno corso per 90 minuti sul tappeto istoniense sognano una carriera da giocatore in Italia e visto che la Vastese, ma anche il Casalbordino e altre squadre locali sono alla ricerca di giovani talenti a poco prezzo, il sogno non è poi così irrealizzabile. Lanci lunghi, dribbling e goal sono stati il suo biglietto di alcuni di loro. Alle 16,30 è cominciata la partita e sui giovani nord africani si sono accesi i riflettori. «Questa non è la prima partita importante per loro», spiega Simone Caner responsabile della Cooperativa Matrix che gestisce i centri di accoglienza. «Questi ragazzi che hanno un’età compresa fra 17 e 25 anni sono ospiti dei centri di accoglienza di Palmoli, Vasto, Carunchio, Torino di Sangro. Organizzando dei tornei ci siamo accorti che molti di loro hanno un talento particolare. I più bravi sono stati segnalati alle squadre di calcio. Dopo i provini (che saranno diversi) se dimostreranno di essere meritevoli si procederà al tesseramento, potranno andare in ritiro e cercare la loro strada sui campi di calcio. Per la cooperativa Matrix», aggiunge Caner, «l’obiettivo è duplice: dare una mano alle squadre locali e avviare iniziative di socializzazione e integrazione».

Di voglia di fare ne hanno davvero tanta, l’entusiasmo non manca e neppure la forza fisica. Alcuni di loro riescono a fare naturalmente prodigi con la palla al piede. Durante la partita insieme ai gol sono arrivati anche gli abbracci con i giovani talenti locali. In tribuna sono stati seguiti da dirigenti di diverse squadre. La Vastese per il momento non si sbilancia. «L’idea di questa iniziativa è stata di un dirigente, Michele Cappa ed è stato veramente un bel pomeriggio di sano e goliardico divertimento. Parlare di selezione e tesseramento al momento è prematuro», dice Aldo Franceschini il direttore sportivo della Vastese. «Ci saranno sicuramente altri momenti per valutare meglio. Nel calcio mai dire mai». (p.c. ilcentro )

 

 

 

 

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