Il Consiglio comunale di oggi ha approvato una nuova Delibera sugli acquisti impianti sportivi che appartenevano all’Opera salesiana. Come promesso, nell’Aula Vennitti si è dibattuto della gestione futura degli impianti e con il documento odierno, peraltro emendato dalla stessa maggioranza, si sono poste le basi della futura esternalizzazione del servizio di gestione degli impianti. In particolare, il centrosinistra ha optato per l’affidamento della gestione per 15 anni ad un canone annuo a base d’asta pari a 6000 euro, riservando 400 ore all’anno all’uso gratuito degli stessi impianti da parte del Comune di Vasto.
Da quanto si è evinto dopo un lungo dibattito, la manutenzione ordinaria resterà a carico del concessionario, mentre quella straordinaria potrebbe essere scomputata dal canone annuo. Le tariffe per l’utilizzo delle strutture resteranno invariate a quanto applicate dall’Opera finora; solo dal 2017, in sede di Bilancio, verranno concordate le nuove tra il gestore e la Giunta comunale.
Presto, dunque, dopo un passaggio in commissione Regolamento, il dirigente dovrà approntare il bando di gara al quale, in base al comma 2 dell’articolo 2 della Legge regionale 27 del 19 giugno 2012, potranno rispondere soltanto le associazioni o società sportive dilettantistiche affiliate alle federazioni sportive o agli enti di promozione sportiva riconosciute dal Coni, iscritte al registro nazionale Coni e che svolgono le loro attività senza fini di lucro; le discipline sportive associate; i consorzi, gruppi e associazioni tra i soggetti di cui alle lettere a) e b) in particolare per la gestione dei complessi sportivi, che possiederanno i seguenti requisiti ai quali vengono attribuiti punteggi omogenei e proporzionati:
a) rispondenza dell’attività svolta al tipo di impianto sportivo ed alle attività sportive in esso praticabili;
b) radicamento sul territorio nel bacino di utenza dell’impianto, con preferenza per i soggetti che hanno sede legale nel Comune di appartenenza dell’impianto stesso;
c) numero di tesserati o iscritti per le attività sportive che possono svolgersi nell’impianto;
d) attività sportive organizzate in favore dei diversamente abili;
e) anzianità di svolgimento dell’attività in ambito sportivo;
f) livello di attività svolta;
g) esperienza nella gestione di impianti sportivi;
h) qualificazione degli istruttori e degli allenatori;
i) anzianità di affiliazione alle Federazioni nazionali o ad enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni;
j) anzianità di iscrizione al registro Coni.
Chi deciderà di rispondere, così come spiegato dal primo cittadino Luciano Lapenna, dovrà farlo presentando un progetto di messa in sicurezza ed ammodernamento degli impianti.
Durata dell’affidamento di gestione, canone annuo e manutenzione straordinaria e sfruttamento di solo 400 ore a disposizione dell’ente sono stati i punti al centro delle perplessità sollevate dalle opposizioni, che hanno ritenuto troppo lunghi i 15 anni per ammortizzare gli interventi, troppo esigua la cifra del canone. E non solo, perché perplessità sono state espresse anche in merito alla gestione delle 400 ore che il Comune riserva a se stesso, che per qualcuno dovrebbero servire a compensare le carenze di strutture pubbliche per le varie associazioni sportive dilettantistiche, per altri dovrebbero essere riservate ad attività e manifestazioni proprie del Comune.
Sarà il passaggio in commissione Regolamento a disciplinare la gestione e a rappresentare un nuovo luogo di confronto su queste ed altre tematiche, anche se la Delibera votata oggi di fatto ha posto dei paletti difficilmente sradicabili.