Nel corso di questi mesi sul Parco della Costa teatina ne abbiamo sentite di tutti i colori, con gli ultimi atti che hanno segnato anche una presa di posizione del Consiglio regionale netta e chiara orientata al blocco dell’iter autorizzativo della perimetrazione disegnata dal commissario Pino De Dominicis ed una sua revisione.
Posizione che, peraltro, ha determinato una reale spaccatura tra l’assessorato alle Aree protette, retto da Mario Mazzocca, e il gruppo di Abruzzo Civico.
In questi mesi, però abbiamo sentito le voci di chi, sindaci in primis, ha rivendicato un mancato confronto nelle scelte, l’inadeguatezza delle carte utilizzate l’esautorazione delle Amministrazioni comunali dal reale controllo del territorio, ma che di chi, vedasi associazioni ambientaliste, chiede con insistenza che la perimetrazione venga adottata al più presto (e con essa anche le norme di salvaguardia).
L’ultimo a parlare, però, è stato proprio Pino De Dominicis, alla vigilia della fine del suo mandato commissariale, che si è profuso in una arringa difensiva del suo operato.
“Credo di aver fatto un lavoro che ha disegnato il ‘miglior Parco possibile’, ovvero un’area protetta forse un po’ troppo ridotta, nella quale 5.600 ettari su 10mila corrispondono a territori gia’ protetti da normative europee e regionali – ha detto l’architetto di Bussi sul Tirino – Mi sono limitato ad inserire delle aree connettive tra queste zone. Forse si poteva fare di piu’, ma le resistenze incontrate sono state sconcertanti”.
De Dominicis alla stampa ha voluto ricordare di essere stato “il primo commissario nella storia dei Parchi nazionali ad occuparsi di perimetrazione. In questo anno ho svolto 22 incontri con associazioni e istituzioni per arrivare ad una definizione il piu’ condivisa possibile. Anche per questo smentisco categoricamente l’accusa di aver lavorato da solo, senza concertazione”. Dunque rispedite ai mittenti con forza le accuse di mancata compartecipazione alle scelte da parte dei portatori di interesse.
“Purtroppo, in questo anno – ha detto – ho conosciuto e ho dovuto discutere soprattutto con chi era contro. Ma nello stesso tempo voglio ringraziare le associazioni ambientaliste e le molte associazioni di categoria che mi sono state a fianco e con le quali ho lavorato fattivamente”.
Altro punto nodale la vetustà delle carte topografiche. “Mi hanno accusato di aver utilizzato carte datate – ha detto De Dominicis – cosa non vera, come dimostra l’accoglimento, da parte del ministero dell’Ambiente, della cartografia utilizzata. Io credo di aver fatto un lavoro che ha disegnato il ‘miglior Parco possibile'”.
“Il mio rammarico – ha evidenziato De Dominicis – e’ di non aver fatto comprendere alle associazioni degli agricoltori il valore aggiunto derivante dal marchio del Parco sui prodotti coltivati nel loro territorio”.
Quindi una notizia che qualcuno vedrà positivamente e qualcun altro un po’ meno. “Ho consegnato il lavoro alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e visto che la bozza del DPR e’ stata gia’ presentata, presumo che – ha concluso il commissario – l’iter che portera’ alla firma del Decreto del Presidente della Repubblica Mattarella partira’ subito dopo le ferie, ovvero a settembre”.