È stata una seconda serata del Vasto Film Fest tra luci e ombre quella vissuta ieri sera, ma anche del connubio tra i giovani e l’esperienza. L’avvio del Cine Lab Rossetti e il primo cine-concerto live (dopo il rinvio a lunedì di quello della Rimbamband hanno costituito la novità di quella che a tutti gli effetti, visto il diluvio dell’altroieri, la prima reale serata dell’edizione 2015 del festival.
Tralasciando i problemi organizzativi di cui parleremo a fine manifestazione, ci piace sottolineare lo spazio dato proprio ai giovani che hanno saputo raccontare pagine diverse dalle solite del cinema italiano sotto la spinta di una Daniela Poggi che ha mostrato ancora una volta la sua bravura, ma anche la sua disponibilità girovagando per il cortile di Palazzo d’Avalos pronta a uno scatto o un autografo sempre con il sorriso cordiale sulle labbra.
Così se al Rossetti il primo CineLab ha visto molti giovani assistere a scene e lezioni di recitazione, dall’altra il cine-aperitivo nei giardini napoletani vedevano salire sul palco la giovane regista Guendalina Zampagni, che ha parlato del suo secondo lungometraggio intitolato “Noi siamo Francesco”. Al suo fianco il protagonista della pellicola, Mauro Recanati, insieme al notissimo Luigi Diberti, nel cast insieme ad Elena Sofia Ricci e Paolo Sassanelli. Una pellicola controcorrente sulla disabilità nella quale spiccano l’ironia e le capacità che i disabili sanno profondere nella loro difficile esistenza.
Una pellicola autoprodotta a testimonianza della difficoltà di reperire risorse in un momento davvero particolare, al quale Alessio Cremonini, giovane regista anche lui, ha risposto con una produzione di 24 giorni e soli 80 mila euro per parlare della drammatica situazione siriana nella sua pellicola Border.
Non è mancato neppure ieri sera il sorriso di Clara Alonso che ha saputo attirare l’attenzione di giovanissimi e anche dei meno giovani.
Insomma, il cinema italiano è comunque in fermento con tanti giovani proiettati alla ricerca di spazio anche nel cinema impegnato, come è stato dimostrato ieri sera, anche se la concomitanza con la proiezione di Mission Impossibile ed altro hanno per la prima volta svuotato per metà il cortile di Palazzo d’Avalos.
A chiusura di serata il primo cine-concerto che ha visto come protagonisti gli artisti della Piccola Orchestra Avion Travel che proprio a Vasto sono tornati a suonare e cantare insieme dopo 10 anni di sosta. Note suggestive e poesia che hanno trovato il pineo gradimento dei presenti culminato con un lungo applauso e la richiesta di bis.
Riviviamo la serata attraverso gli splendidi scatti di Massimo Molino.
Luigi Spadaccini
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