Con un ponte verso l’altra sponda dell’Adriatico si è chiusa la ventesima edizione del Vasto Film Fest: infatti il cortile ha ospitato la proiezione di due films che hanno avuto come protagonista l’attrice di origine albanese Flonja Kodhelj, ovvero Vergine giurata e Bota Cafè.
La serata, però, ha avuto un unico filo conduttore, ovvero il sentimento in tutte le sue accezioni, dall’amore all’amicizia, dalla libertà alla felicità.
Daniela Poggi e Stefano Sabelli hanno chiamato sul palco dei giardini d’Avalos la stessa Kodhelj, Agostino Ferrente (in città già da parecchi giorni nei quali ha saputo regalare pregiate perle ai giovani filmaker che hanno riempito il CineLab del Teatro Rossetti), Andrea Muzzi e la vera star della serata Alessandro Haber.
Così se la giovane attrice albanese trapiantata a Bruxelles ha introdotto i suoi due lavori cinematografici nei quali ha ricordato come vengano affrontati tematiche importanti come la emancipazione delle donne e il difficile momento del popolo albanese lasciato a se stesso dopo la caduta del comunismo, dall’altra Andrea Muzzi ha introdotto, non senza quell’ironia tutta toscana che gli appartiene, il suo film ‘Basta poco’, interpretato anche da Daniela Poggi che ha ringraziato il regista che “finalmente mi ha dato una parte divertente, visto che di solito mi fanno sempre interpretare parti da cattiva”.
Soprattutto, per la prima volta nel Fest 2015, la Poggi ha parlato dei tagli alla cultura che hanno messo in ginocchio il teatro ed ora anche la tv. L’attrice si è complimentata con l’Amministrazione per aver deciso di scommettere ancora sulla cultura e sul festival in un momento in cui spesso le scelte vanno in direzione diametralmente opposta.
Una visione condivisa anche da Alessandro Haber, che, invece, i complimenti li ha rivolti a Stefano Sabelli per aver deciso di portare avanti questo progetto e per il taglio che gli ha voluto dare. “Questo festival crescerà” ha detto.
E tra sorrisi e commozione i riflettori si sono accesi sulla presenza proprio di Alessandro Haber, oltre 300 film all’attivo e quattro nastri d’argento vinti “ma non datemi le targhe di quelle ne abbiamo tante e girato l’angolo le buttiamo via. Dateci cesti alimentari, olio, vino, salsiccia…”, ha detto alzandosi dalla sedia e scatenando il sorriso e l’applauso dei numerosi presenti nei giardini napoletani della residenza marchesale dei d’Avalos.
Ed Haber ha parlato a tutto tondo di amore, amicizia, donne e lavoro. Ha parlato delle sue storie d’amore, “ho avuto tante donne, molte mi hanno lasciato e qualcuna l’ho lasciata io. Sono difficile da gestire”, ha sottolineato, prime di riconoscere nella figlia l’amore della su vita.
Tra i suoi amori anche alcuni attrici, ma la sua donna era resta e sarà il suo lavoro “che faccio con passione, dedizione assoluta. Mi piace stare sul palcoscenico e sono una persona puntuale, leale, non ipocrita e generosa”. Per l’eclettico artista bolognese, dunque, il lavoro viene prima di tutto anche a costo di sacrificare i rapporti sentimentali amorosi: “il tradimento di una donna è preventivato, quello di un amico è doloroso”. Ed allora non poteva mancare un ricordo della sua Amica, con la A maiuscola, Monica Scattini, scomparsa il 4 febbraio 2015 dopo aver lottato contro un brutto male che alla fine l’ha sopraffatta. Eppure mentre era in terapia, Monica, che Alessandro non senza commozione ha definito “una mia grande amica”, “una donna straordinaria, semplice, solare con cui era piacevole stare insieme e che era capace di dimenticare i propri problemi pe dedicarsi ai tuoi, aveva trovato la forza di finire di girare la sua prima opera da regista, ovvero il lungometraggio intitolato Love sharing”, interpretato da Alessandro Haber, Luca Argentero, Sandra Milo ed Eugenia Costantini.
Sentimenti nobili, dunque, che hanno lasciato spazio anche alla carnalità dell’individuo quando Haber ha iniziato a deliziare i presenti con il suo spettacolo intitolato “Vastissimo show” proposto con la collaborazione del chitarrista Sasa Flauto, del mandolinista pugliese Mimmo Epifani e del pianista Fabrizio Romano.
Un repertorio nel quale Haber non ha solo cantato, ma ha interpretato i testi letti e quelli di canzoni sue ed altre che appartengono al patrimonio musicale italiano da Margherita di Cocciante ad Io che amo solo te di S. Endrigo, ed ancora Vedrai vedrai di Luigi Tenco, 4 marzo 1943 di Dalla e Insieme a te non ci sto più di Caterina Caselli.
Non poteva mancare il pezzo che Francesco De Gregori ha scritto per lui, La valigia dell’attore, e tanto spazio anche al gioco con il trio che lo ha accompagnato a regalare note di bravura e di musica variegata dalla notissima perla Caruso sempre di Dalla a Vola vola che ha coinvolto non poco il pubblico.
Alla fine tanti applausi per una chiusura di altissimo livello dei cine-concerti, una delle novità dell’edizione 2015 del Fest sulla quale torneremo domani per un bilancio.
Ecco i momenmti topici della serata negli scatti di Massimo Molino.
Luigi Spadaccini
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