Solo ieri sono stati l’on. Fabrizio Di Stefano e il primo cittadino sansalvese Tiziana Magnacca ad infierire contro il vertice commissariale del Consorzio di Bonifica Sud reo, sommariamente, non solo di non aver determinato un miglioramento della situazione dell’ente consortile, ma addirittura di aver assistito passivamente ad un ulteriore peggioramento. Dall’altra parte della barricata, ovvero dalla coalizione di centrosinistra, arriva la replica di Angelo Bucciarelli, che, pur nel tentativo di non addentrarsi in un conflitto diretto col commissario Sandro Annibali, non smentisce lo stato delle cose definendo, pero’, quanto sollevato dai forzisti “polemicucce da quattro soldi”. Ecco cosa dice il dirigente di Vastoviva.
“Durante questa estate, ormai agli sgoccioli, abbiamo toccato con mano gli effetti di un clima bizzoso: la perdurante siccità ha creato non pochi problemi e polemiche sulla disponibilità di acqua alle attività economiche del nostro territorio, sia esse agricole, industriali o turistiche. L’inverno scorso, invece, abbiamo assistito alla devastazione causata dai continui nubifragi. Sono questi fenomeni che mettono in evidenza come il nostro territorio sia retto da equilibri fragili e vulnerabili. In questa ottica, il ruolo che dovrebbe svolgere il Consorzio di Bonifica, se fosse messo in grado di funzionare, diventa preziosissimo, perché esso è chiamato a tutelare e governare il territorio, a garantire la generale sicurezza contro gli smottamenti e la carenza d’acqua. Ma troppo spesso ci si dimentica di tutto questo per pura polemica politica, con il solo intento di piazzare un proprio uomo.
“La Bonifica” di Vasto, in quest’ultimo anno, si è trovata al centro di ripetute polemiche. Polemiche iniziate con la nomina di una personalità così lontana dal territorio, anche se di questo non siamo stati pregiudizialmente ostili, in considerazione del fatto che tale incarico scadrà a fine anno, cioè quando si dovranno, assolutamente, ripristinare gli organi statutari. Polemiche poi continuate con la carenza idrica, che nasconde un problema molto più complesso: la mancanza di volontà di investire risorse su questa parte del nostro territorio.
Questo Consorzio potrebbe svolgere un’attività strategica, mirata alla sicurezza territoriale, ambientale e alimentare, contribuendo in tal modo ad uno sviluppo economico sostenibile. Esso ha un grande potenziale di investimento e la gestione della risorsa idrica ne è solo una parte, anche se importante. Infatti, in un’ottica di tutela ambientale e risparmi energetici, il Consorzio di Bonifica di Vasto, anche per rilanciare se stesso, può dare un importante contributo al settore delle energie rinnovabili attraverso la produzione di energia elettrica dalle acque dei canali di bonifica. Energia elettrica prodotta da 4 mini centrali della potenza complessiva di quasi 1500kw.
E poi, in un territorio come quello del vastese, in cui è indispensabile attuare politiche di tutela del territorio, che presenta una estrema fragilità dal punto di vista idrogeologico, la “Bonifica” può trasformare il territorio in una risorsa capace di creare ricchezza e lavoro, sfruttando le opportunità offerte dalle risorse montagna, bosco, acqua.
Io credo che sia giunto il tempo di mettere da parte le polemicucce da quattro soldi, sempre le stesse (del tipo “quando governavo io eravamo nell’Eden”), e prestare maggiore attenzione nei confronti di ciò che è stato un volano di sviluppo degli ultimi 60 anni del vastese. Non è più accettabile che si perdano risorse a causa di un sistema burocratico complicato, contraddistinto da conflitti tra politici, e tra essi e gli enti. Se hanno le idee chiare le tirassero fuori, altrimenti la smettessero di lamentarsi o di ripetere sempre le stesse insulse litanie.
Per semplicità, gli obiettivi che la politica si deve porre sono:
• • Ripristino degli organi statutari alla fine del periodo commissariale (novembre 2015);
• • Lavori di completamento della Diga di Chiauci;
• • Predisposizione di un “piano di messa in sicurezza del territorio” con le risorse necessarie, regionali e comunitari, e con il coinvolgimento fattivo della Regione;
• • Rilancio delle politiche produttive nell’idroelettrico e rafforzamento dei servizi alle aziende agricole del territorio”.