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Il Comune di Vasto impugna dinanzi al TAR il provvedimento di compatibilità ambientale di Ombrina Mare

Se ieri Massimo Desiati, portavoce di Vastoduemilasedici, aveva riacceso i riflettori sul caso Ombrina Mare che ormai da anni pende come una spada di Dàmocle su tutta la costa teatina, è altresì vero che nella seduta di Giunta comunale del 2 settembre, è stata approvata la delibera che dà indirizzo all’avvocatura comunale di predisporre il Ricorso al TAR per impugnare il provvedimento di compatibilità ambientale di Ombrina Mare per il conferimento della concessione di coltivazione di idrocarburi davanti la nostra costa.

“Questa è l’ennesima azione legale che questa Amministrazione intraprende nei confronti del Ministero e delle multinazionali del petrolio”, dice Marco Marra, assessore comunale all’Ambiente e alle Aree protette, che ricorda quanto l’Amministrazione Lapenna ha fatto finora contro la petrolizzazione dell’Adriatico abruzzese.

“In questi anni – dice ancora Marra – abbiamo presentato osservazioni tecniche contro il rilascio di compatibilità ambientali su tre diverse richieste di estrazioni petrolifere che interessano la nostra costa (Rospo Mare, osservazioni del 24 gennaio 2013 (prot. n.4149); Ombrina Mare, osservazioni del 07 dicembre 2012 (prot. n.47866) e del 29 luglio 2014 (prot. n.32365), ndr); abbiamo presentato anche due ricorsi al TAR del Lazio contro il progetto “ELSA” della società “PETROCELTIC INTERNATIONAL plc” conclusosi positivamente per il Comune di Vasto, con sentenza n.08202/2012 (REG. PROV. COLL.), depositata in data 01 ottobre 2012; contro il progetto “OMBRINA MARE” della società “MEDOILGAS ITALIA S.P.A.” con un atto di intervento del 18 ottobre 2013, nel giudizio n.8033/2013”. Con questo terzo ricorso al TAR speriamo di ottenere la stessa sentenza avuta contro il progetto ELSA.”

“Ma non ci fermeremo alle singole azioni legali – annuncia l’assessore vastese – Collaboreremo con tutti gli Enti e le Associazioni che intraprenderanno azioni legali e politiche contro il rischio di petrolizzazione, sensibilizzando e informando il più possibile la popolazione e spronando la politica nazionale ad abolire l’art. 35 del decreto Sblocca Italia”.

Non poteva, però, mancare la risposta politica alla riflessione di ieri di Desiati, al quale Marra replica: “qualche aspirante Sindaco si accontenterebbe delle royalties che, oltre ad essere vantaggiose per le sole compagnie petrolifere, in realtà non ricadrebbero sulle casse comunali ma, in minima parte, solo sulla Regione.

Abbiamo dignità e chiediamo rispetto per il nostro territorio, non ci interessano le elemosine delle compagnie petrolifere, crediamo che le alternative economiche in grado di guardare allo sviluppo sostenibile (Parco della Costa Teatina, turismo ambientale ed enogastronomico e cicloturismo) siano concretamente più efficaci dell’estrazione di petrolio di bassa qualità con alti rischi ambientali”.

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