Cotir, Consorzio di bonifica, Fondazione Padre Alberto Mileno: tre realtà d’eccellenza accomunate da un futuro incerto. Centinaia di lavoratori aspettano da mesi gli emolumenti arretrati.
COTIR. «Interverremo presto sul Cotir perché i dipendenti non percepiscono lo stipendio da molti mesi». È quanto dichiarò a fine novembre l’assessore regionale all’agricoltura, Dino Pepe, nel corso di una visita a Vasto, annunciando come unica soluzione la liquidazione e la costruzione di un unico centro regionale al posto dei tre esistenti in Abruzzo. Da allora sono passati altri dieci mesi. I 35 dipendenti del Cotir (Centro ricerca tecniche irrigue), e fra loro ricercatori molto preparati con elevate competenze, aspettano di conoscere il proprio futuro. È tutto fermo. Nonostante qualche stipendio pagato, i lavoratori del Cotir hanno guadagnato il primato degli stipendi arretrati: 23. Non hanno più parole i lavoratori, è comprensibile. Qualche mese fa la incredibile situazione dei dipendenti del centro delle tecniche irrigue è stato ricordato da Ada Sinimberghi (Cgil), a maggio in difesa dei ricercatori era intervenuto Pietro Smargiassi (M5S). Poi il nulla. Dieci mesi fa la Regione annunciò l’arrivo dei fondi del Piano di sviluppo rurale e a seguire la costituzione di un solo centro invece dei tre attuali. Il presente racconta una storia diversa. Tutto è fermo, compresi i progetti. Legittimo lo scoramento e la richiesta di chiarezza da parte dei dipendenti del centro, per capire se il futuro prevede il riassorbimento di tutto il personale attualmente impiegato e in che termini, e ovviamente sapere se e quando riceveranno le spettanze arretrate. Da tre anni i lavoratori vivono una situazione di estremo disagio dovuta sia alla poca chiarezza sul futuro del centro di ricerca sia, soprattutto, al mancato percepimento delle mensilità arretrate. Quella dei lavoratori del Cotir non è l’unica vertenza irrisolta.
CONSORZIO DI BONIFICA. Anche i lavoratori del Consorzio di bonifica aspettano da tempo di essere pagati. Le speranze sono riposte nel nuovo commissario, insediato da pochi giorni. Giampiero Leombroni ha garantito che cercherà di occuparsi di loro oltre a cercare di risolvere almeno parte dei tanti problemi di cui l’ente soffre da tempo. I sindacati di categoria chiedono il ripristino nel più breve tempo possibile degli organi statutari.
SAN FRANCESCO. Anche la Casa di cura San Francesco d’Assisi della Fondazione Padre Alberto Mileno, struttura efficiente ed invidiabile, non se la passa bene. La professionalità di centinaia di dipendenti rischia di essere vanificata da una situazione economica ingarbugliata e critica. L’assessore regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, ha garantito il proprio interessamento.
(fonte il centro p.c.)