Finisce in discarica quasi il 60% dei rifiuti prodotti dai vastesi, mentre solo il 40% del pattume viene avviato al riciclaggio. Segna il passo la raccolta differenziata che, a distanza di sei anni dal suo esordio e nonostante il notevole investimento economico, non riesce ancora a raggiungere il tetto del 65%. La percentuale, che oscilla tra il 45% e il 50% , è al di sotto del limite imposto dalla legge.
A raccontare un risultato piuttosto deludente sono i report della Pulchra, la società mista pubblico-privata , con il Comune socio di maggioranza, che gestisce il servizio di igiene urbana. Ad agosto, periodo dell’anno in cui si registra una impennata di rifiuti a causa delle presenze turistiche, sono stati raccolti 2.313.670 kg di pattume, di cui 1.399.220 kg di indifferenziato e 914.450 kg di differenziato tra organico, plastica e metalli, carta, cartone e vetro. Non è andata meglio a luglio mese in cui sono stati avviati a discarica 1.230.680 kg di indifferenziato su un totale di 2.046.360 kg di rifiuti raccolti. Sono dati che dovrebbero far riflettere e indurre l’amministrazione comunale ad apportare dei correttivi nella gestione del servizio, oltre a mettere in campo delle campagne di sensibilizzazione. Una delle criticità è la scarsa propensione dei cittadini a separare il pattume in casa.
Ci sono ancora tanti vastesi che non fanno la raccolta differenziata o la fanno male. Il risultato? Contenitori grigi (quelli per l’indifferenziato) pieni fino all’inverosimile e quelli marrone (per l’organico) quasi sempre vuoti. Ci sono poi i “furbetti della differenziata”, quelli che, pur di non separare i rifiuti in casa, se li caricano in macchina e li vanno a depositare a Vasto Marina, quartiere dove il servizio non è ancora arrivato nonostante i ripetuti annunci. Nel quartiere rivierasco i cassonetti sono sempre pieni, anche in inverno a causa dell’andirivieni incessante dei “pendolari dei rifiuti” che a causa della mancanza di controlli hanno vita facile.
Ad aggravare il quadro c’è inoltre l’assenza dell’isola ecologica, i cui lavori di costruzione all’Incoronata, in località San Leonardo, sono fermi da anni. Il non avere a disposizione una struttura (cosa grave per una città di 40mila abitanti), dove poter conferire i rifiuti ingombranti non fa altro che alimentare le discariche Nei giorni scorsi era stato il Movimento 5 stelle a segnalare “il flop della differenziata”, chiedendo non solo l’estensione della raccolta alla Marina, ma anche una seria riflessione sul servizio e sulle sue criticità.
Anna Bontempo
(fonte il centro)