Le Rsu non si siederanno al tavolo delle trattative fino a quando non incontreranno il sindaco Luciano Lapenna e i dirigenti. Si è chiusa con questa decisione l’assemblea sindacale indetta da Cisl-Fp, Diccap e Csa (Coordinamento
sindacale autonomo) sulla ripartizione della produttività 2014 che tanto malcontento sta creando tra il personale comunale. Uno stato di agitazione stigmatizzato dal primo cittadino che non ha esitato a manifestare il proprio disappunto davanti al ministro Marianna Madia, ricevuta l’altro giorno in Municipio dai rappresentanti dell’amministrazione comunale e delle forze dell’ordine in occasione della giornata di apertura della Festa nazionale dell’Unità.
“In questi giorni i dipendenti iscritti ad alcuni sindacati, anche autonomi, sono in agitazione per il riparto della produttività”, ha detto Lapenna, “gli incentivi, che in passato venivano erogati a pioggia, sono stati distribuiti cercando di valorizzare il merito e penalizzare le assenze. Cioè utilizzando gli stessi criteri definiti con i sindacati, ma da alcuni di essi oggi contestati”.
Durante l’assemblea di ieri, che ha registrato la partecipazione del segretario regionale della Cisl-Fp Gabriele Martelli e dei rappresentanti delle Rsu e delle segreterie territoriali (Fabio Ravasini, Pino Molino, Pierluigi Fiore, Roberto Calvano e Maria Grazia della Penna), non sono mancati riferimenti alle parole dette dal primo cittadino il giorno prima.
“La strada tracciata dall’assemblea è quella di fermarsi e di aspettare l’incontro con il sindaco, con i dirigenti e la segretaria comunale”, spiega Ravasini della Rsu, “nel frattempo ci asterremo dal partecipare al tavolo delle trattative, dove siederanno solo i rappresentanti territoriali”.
Insomma, una sorta di “sciopero” in attesa di avere i chiarimenti richiesti. La querelle in atto riguarda la ripartizione del fondo della produttività, tema che tiene banco da settimane tra il personale municipale, parte del quale è rimasto senza incentivi. Alcuni dipendenti, che hanno chiesto di poter visionare le schede di valutazione, contestano i punteggi attribuiti dai dirigenti dei vari settori comunali, che per la prima volta hanno applicato il “piano della performance” tenendo conto, nella valutazione effettuata, anche delle assenze totalizzate a vario titolo nel corso del 2014.
“Sono state prese in considerazione anche le ferie arretrate”, chiosano alcuni sindacalisti, secondo i quali le schede “sono state firmate da dirigenti di altri servizi.”
Anna Bontempo (fonte il centro)